Quante volte s’è sentita questa frase: «Mettili insieme, quei due, e vedrai che segneranno 40 gol». Li stanno facendo, Edin Dzeko e Momò Salah. Siamo a 35, se la somma di 24 più 11 non è cambiata, se l’andamento accelerato dei due non varierà da qui alle prossime sette giornate di campionato. C’è di più. C’è che in Italia nessuna coppia gol regge questo passo: siamo al top. E, se possibile, l’enormità di quel 35 è ancor maggiore se rapportato ai cinque maggiori campionati europei. Per intendersi: solo i marziani del Barcellona Messi-Suarez, con addirittura 51 reti, e Cavani-Lucas nel Psg, a quota 38, hanno fatto meglio fin qui. Dzeko e Salah sono al terzo posto, alla pari di Lewandowski-Robben, fermi anche 35 pure con loro con il Bayern.
NELLA STORIA – Non è che s’è vista tante volte, da queste parti, una coppia così. Anzi, in epoca moderna non s’è vista mai: a Bologna Edin e Momò hanno lasciato alle spalle Totti-Cassano del 2003-04 (34 reti), Totti-Perrotta del 2006-07 (34) e Totti-Batistuta del 2000-01 (33). Solo due coppie nella storia della Roma hanno fatto meglio: Volk-Fasanelli nel 1930-31 (46) e Guaita-Scopelli (39) nel 1934-35. E questo nonostante l’assenza – per nulla banale, durata ben cinque partite – di Salah in Coppa d’Africa e un precedente infortunio che ha negato l’egiziano a Spalletti per due gare e mezza a dicembre.
AL TOP – Numeri da capogiro, che vanno letti attentamente. Considerazioni che valgono per l’oggi ma soprattutto per il domani. La Roma che ritocca, per necessità e non per divertimento, il suo organico ogni estate, magari sarà invitata a pensarci due volte a modificare questa coppia. E a maggior ragione se dovesse arrivare un’offerta dalla Premier League per Salah. Per ora siamo fermi agli interessamenti: ovvio che la differenza tra la cessione e la conferma – vale per tutti – la farà eventualmente l’offerta, ma forse un’indicazione in più potrà regalarla anche la statistica. Per inciso: Salah ha un rapporto minuti/gol segnati di 172’: Dybala, con la Juventus, è a quota 206’. Forse è altrove che bisogna mettere le mani per salire l’ultimo faticoso gradino che porta allo scudetto.