Anche gli scettici dovranno rassegnarsi: la forza di Edin Dzeko è una teoria scientifica. Un insieme di leggi che portano alla stessa conclusione e da cui si possono persino elaborare delle previsioni verificabili: gioca bene o gioca male, prima o poi si sa che segnerà. Ë una sensazione che si respira dal campo, dalle tribune e persino dal divano di casa. Perché Edin sa governare il corpo, la mente e il pallone come fossero un’unica entità dipendente dalla sua volontà. Sa elevarsi quando i deboli si defilano, sa essere leader quando il gioco si fa più duro.Ed è a causa di certezze granitiche come queste che gli analisti contorcono le proprie sinapsi per cercare una spiegazione logica, per capire quale assurdo incantesimo debba aver trasformato un bellissimo cigno nuovamente nel brutto anatroccolo che si era presentato nella Capitale tre stagioni e mezzo fa. Fatto sta che senza il miglior Dzeko la Roma non è più la stessa. Il bosniaco ha realizzato appena 2 gol nel girone d’andata del campionato, come nel primo in giallorosso: la magia alla Batistuta sul campo del Torino e il gol a Empoli, il 6 ottobre. La sua media dice 1 rete ogni 523,5 minuti giocati in Serie A. Numeri sballati per quello che è già l’8ƒ miglior bomber nella storia della Roma, un attaccante in grado di esultare 80 volte con la lupa sul petto, una ogni 152 giri di lancette.RELAX E LAVORO. A forza di star dietro alla matematica si rischia il mal di testa e così Dzeko ha deciso di staccare la spina, di allontanare le critiche e di prendersi qualche giorno di vacanza lontano da Roma per rigenerarsi. In queste ore si trova a Dubai, dove ha festeggiato il Capodanno con la famiglia e un gruppo di amici, tra cui i calciatori Perisic e Pjanic. Si fa fotografare con il figlioletto Dani e con orsi e pantere nella fattoria di Ahmed Saif Belhasa, un magnate delle costruzioni che ha un patrimonio stimato di 2,1 miliardi di dollari.Ma tra selfie e legittimi momenti di svago il calciatore si sta anche allenando, seguendo un programma personalizzato e riabilitativo dopo la lesione al flessore che l’ha tenuto fuori gioco da Roma-Real del 27 novembre a Juve-Roma del 22 dicembre (in cui ha giocato 10 minuti). Il fisioterapista della Roma Marco Esposito l’ha seguito negli Emirati Arabi e non lo perde mai di vista durante le sedute.OBIETTIVI. E’ iniziata così la rincorsa di Dzeko. L’obiettivo è dichiarato: vivere un 2019 da sogno per lui e per la Roma, magari incrementando quel bottino che in Champions (5 gol, con la tripletta al CSKA e la doppietta al Plzen) alla vigilia di Roma-Porto è tutt’altro che misero. Nella passata stagione andò a segno 8 volte e nelle sfide a eliminazione diretta esplose, trascinando la squadra di Di Francesco: fece una raffica di gol, uno dopo l’altro e senza soluzione di continuità, dagli ottavi di finale (Roma-Shakthar 1-0) alla semifinale di ritorno con il Liverpool. Il numero 9 più forte che almeno una generazione di romanisti abbia mai conosciuto è in cerca di altre notti piene di stelle e sta già alzando lo sguardo al cielo di Dubai per trovare l’ispirazione giusta
