La benedizione di Totti e Ranieri, arrivata sabato ai margini del match col Cagliari, ha scaldato ulteriormente l’ambiente. «Conte è uno dei tecnici più forti d’Europa, un vincente – ha detto l’ex capitano – Ovunque è andato ha vinto, perciò, penso che qualsiasi squadra farebbe follie per lui.Ma ce ne sono parecchie su di lui. È normale che quando puoi avere un allenatore così forte, hai un progetto per il quale hai più possibilità di vincere, perché penso che questi allenatori, quando vengono in una società, non dico che hanno carta bianca, ma hanno tanto per poter far bene». Ma persino Ranieri ha detto. «Da tifoso, sarei contento se Conte arrivasse. Lo andrei a prendere all’aeroporto».
In ogni caso, ogni ex compagno di squadra di Conte, ormai, è diventato depositario di speranze per i tifosi, e persino il viaggio dell’allenatore a Torino non è stato letto come un normale ritorno a casa – la verità facile spesso è troppo banale per sedurre – ma come l’occasione per incontrare Petrachi che ha ai margini di Torino-Milan.
Detto che il futuro d.s. giallorosso (in settimana parlerà col presidente granata Cairo per liberarsi) davvero può influenzare Conte, davvero per vedersi hanno bisogno di una partita? Per il resto, in ogni angolo di Roma ci sono amici leccesi, amici immobiliaristi, amici presidi che assicurano: «Ci hanno detto che Conte vuole venire, che sta già cercando casa, che già si sta informando sulla scuola per i figli». Tutto eccitante, ma con un effetto boomerang da non trascurare. Ovvero: se l’ex c.t. scegliesse un’altra piazza, la delusione colorerebbe di scetticismo qualsiasi altra scelta.
FONTE: La Gazzetta dello Sport