Da una parte l’emozione: «Forte, fortissima, unica», come dice Juan Jesus. Dall’altra la voglia di provare a parlare di calcio e di campo: il ritorno – ottimo – di Florenzi dopo 10 mesi, l’esordio, impossibile da giudicare, di Schick, la difesa a tre e mezzo, la partita non proprio indimenticabile di Gonalons, uno che comunque durante l’anno sarà molto utile a Di Francesco, tutti argomenti che nei 90’ tra Roma e Chapecoense vengono affrontati. Nell’amichevole dell’Olimpico finito 4-1, però, c’è tanto, tanto altro: ci sono gli applausi al capitano Ruschel, uno dei sopravvissuti della tragedia aerea di Medellin («grazie Roma, sei unica», dirà alla fine), c’è Follmann che dà il calcio d’inizio pur avendo perso una gamba, ci sono i sorrisi spontanei di Totti e Aldair e l’abbraccio di Artur, ex romanista e ora portiere del club brasiliano, alla curva Sud. Il cuore del tifo romanista è l’unico settore pieno dello stadio, qualcuno c’è anche in Tevere e Monte Mario, ma non si va oltre quota 10mila spettatori.
L’ABBRACCIO Un peccato, perché un evento così, organizzato con orgoglio e passione dalla Roma (che girerà alla Chapecoense, ospite in Italia in tutto e per tutto, incasso, donazione e vendita della partita a Sky) avrebbe meritato ben altra cornice di pubblico. Magari non i 60mila del Camp Nou per il Trofeo Gamper, ma comunque qualche presenza in più. «Si deve fare sempre qualcosa in più per loro – ha ammesso Juan Jesus – . hanno perso tanto e dobbiamo fare di tutto per aiutarli».
FLORENZI OK, SCHICK NO Dello stesso avviso Di Francesco che poi, come inevitabile, parla di calcio: «È stata una serata bellissima, anche se ci aspettavamo un po’ di pubblico in più. Florenzi sta crescendo e ha dimostrato di essere un giocatore importante. Lo utilizzerò come jolly, anche se da esterno rende molto». Riflettori puntati anche su Schick, ma il tecnico non si sbilancia: «Deve mettere qualcosa nelle gambe e lavorare per mettersi al pari con gli altri, anche con la Samp non è che avesse giocato molto. Però ha qualità impressionanti». Da un attaccante a un difensore, in rosa è rimasto Castan: «Lui – spiega Di Francesco – voleva a tutti i costi restare e non avendo avuto la possibilità di prendere un altro lo abbiamo accontentato. Io sono contentissimo per la sua disponibilità».
IL RIENTRO Contento è anche Florenzi dopo la sua prestazione con tanto di gol: «Le risposte dal ginocchio sono state buone e sono felice. contava divertirsi e non il ruolo, anche perché giocare mi mancava». Adesso aspetterà le partite ufficiali, con una motivazione ancora maggiore: «Perché questa Roma è più forte di quella dello scorso anno».