Dieci e lode per El Shaarawy. Può sembrare un paradosso, in un’annata così travagliata per la Roma, ma la stagione del Faraone sta diventando forse la sua migliore. Sì, perché è vero che al suo arrivo a Roma, era la fine del mercato di gennaio 2016, fu devastante. Non solo contribuì a regalare a Spalletti, tornato da poche settimane alla guida della Roma, la prima vittoria con un gran gol di tacco, ma riuscì a realizzare 8 gol in 16 partite, una media importante per una seconda punta, o esterno d’attacco.
Un trend notevolissimo, superiore a quello attuale, nonostante il raggiungimento, con l’eurogol di San Siro ad Handanovic, della doppia cifra. Ma che tiene conto di mezza stagione. Quest’anno, invece, il ventiseienne di Savona sembra davvero aver trovato la continuità nel lungo periodo. Fondamentale per Di Francesco, al quale si è dovuto negare per sei gare (con Sassuolo e Parma era stato convocato ma non utilizzato) nel dicembre nero che l’ha visto infortunarsi al bicipite femorale.
Fondamentale per Ranieri, che contro l’Empoli nella prima gara in panchina da allenatore romanista l’ha schierato dall’inizio ed è stato ripagato con un gol che ha rotto il ghiaccio in quella che è stata la prima vittoria del Sor Claudio bis. E che poi l’ha riconfermato – ripagato ancora – quando è stato bene, perché l’azzurro si è dovuto fermare di nuovo, proprio a Coverciano in ritiro con Mancini, per una lesione al polpaccio che l’ha costretto alla tribuna contro Napoli e Fiorentina. (…)
PER LEGGERE L’ARTICOLO COMPLETO CLICCARE QUI
FONTE: Il Romanista – G. Fasan