Su la cresta e sulla cresta. Nelle sue precedenti tre stagioni romaniste un El Shaarawy così non si era mai visto. L’attaccante savonese è sempre stato un giocatore importante, dotato di grandi colpi tecnici e capace di risolvere anche le partite più complicate con una giocata delle sue. Ma ancora non aveva mostrato una continuità di rendimento come quella evidenziata nell’annata in corso.
Diciannove partite in campionato e nove reti per lui, dopo quella che ha aperto l’era Ranieri-bis lunedì sera contro l’Empoli. Un gol bellissimo quello del Faraone, che ha raccolto una corta respinta della difesa toscana dal vertice dell’area – defilato sulla sinistra come da abitudine consolidata – ha eluso un primo intervento con una finta e col destro a giro ha trovato l’angolino alto opposto. Un centro che ne ha ricordato un altro, realizzato sempre dal numero 92 e ancora in una gara in notturna con l’Empoli, ma in trasferta.
Era arrivato da poco in giallorosso, dimostrando subito di essere un acquisto giusto nonostante i dubbi che qualcuno aveva sparso sul suo conto. Due reti nelle prime due partite, poi la doppietta al Castellani, con un altro gran tiro dalla distanza a spegnere la sua corsa sotto l’incrocio dei pali, avviando anche in quell’occasione la corsa della squadra verso la conquista dei tre punti.