Mario Rui prosegue il percorso riabilitativo del ginocchio sinistro; Nura si sta già allenando con la Primavera; Vermaelen stesso percorso con miglioramenti in forza e sintomi; Seck ancora una settimana, il rientro è previsto con il Bologna; Peres e Perotti rientrano con noi. L’enorme perdita è quella di Florenzi.
Rudiger può partire dall’inizio? “C’è da vedere come reagirà in base agli ultimi allenamenti ma si può rischiare, nel senso che non sappiamo se abbia i 90′ e quindi c’è da fare delle considerazioni”.
Martusciello e l’Empoli. “Martusciello è il migliore che poteva avere l’Empoli. E’ un collega fortissimo perché l’ho conosciuto allenandolo. Lui c’è sempre stato nell’Empoli, in questi anni dove sono stati bravi ad alleggerire le pressioni salvandosi in anticipo, e anche nella scorsa partita sono stati in bilico fino al 90′ mettendo in difficoltà il Napoli”.
A centrocampo può scegliere tra l’emergente Paredes e il rientrante Strootman. “Il nostro centrocampo ha quattro giocatori in formissima: Paredes, Strootman, De Rossi e Nainggolan. Devo valutare, non so dare una risposta ora”.
Nel test match di rugby tra Italia e Nuova Zelanda verranno tolte le barriere, poi rimesse. Non c’è discriminazione tra calcio e rugby e relativi tifosi? “Si fa innanzitutto una fatica in meno, non rimettendole. E poi credo che a questi ragazzi vada data una fiducia che sicuramente ripareranno. A Empoli erano tanti, sono fondamentali per noi, per tentare l’assalto a un campionato importante”.
Florenzi grave perdita. “E’ talmente bravo a sostituire tutti che è così difficile sostituire lui. Ci vorrà che la squadra si impegni totalmente a dare qualcosa in più per quello che è il tipo di giocatore che abbiamo perso. Al di là della condizione stratosferica che stava vivendo, era la soluzione a tutti i problemi, davanti, dietro, anche in vista della partenza di Salah. E’ impossibile sostituirlo, ma sono fiducioso come lo è lui”.
Domani la Roma gioca la sedicesima gara in due mesi. Alla luce dei tanti infortuni, non sono troppe? “Effettivamente ci vuole del tempo per ricaricarsi. Si cerca di attenersi alle condizioni strumentali in base a questa frequenza di impegni, bisogna starci dentro e stare attenti a far recuperare bene i giocatori”.
Vedrai Juventus-Napoli. E sei più simile a Sarri o Allegri? “Voglio il meglio per me e per la mia squadra. Se vince la Juve non è il meglio per noi, se vince o pareggia il Napoli sì. Sono due allenatori molto bravi, e ho molto da imparare per arrivare a quel livello: Allegri nella gestione, nell’equilibrio, nel saper cambiare in corsa l’assetto tattico e l’atteggiamento della squadra è uno dei più bravi; Sarri è un allenatore più di campo, che crede nel lavoro quotidiano e difficilmente si azzarda a cambiare qualcosa durante il decorso della stagione. Forse è più tecnico Allegri, mentre Sarri è più allenatore, sa stimolare tantissimo i suoi giocatori nello spogliatoio e ottenere da loro ciò che vuole”.
Gandini nuovi AD, prime sensazioni. “Esperienza, equilibrio, modo di fare. E’ una persona capace, un acquisto importante per la Roma”.
A ottobre la Roma “era al 60 %”. Ora? “Non è facile fare una percentuale precisa, ogni tanto abbiamo sbalzi di temperatura che non ti aspetti. Per citare Venditti, quando pensi che sia finita è proprio allora che comincia la salita, perché a volte non riconosci il percorso che hai portato avanti. Bisogna tenere il recente rendimento per un lungo periodo, cosa su cui non siamo stati bravissimi nell’ultimo periodo: preparare bene le partite, essere accesi, vogliosi, ricercare decisioni coraggiose. La squadra ha capito che se continuiamo a fare così riceviamo quello che abbiamo sempre ricevuto, vale a dire niente; ora la squadra vuole fare qualcosa di diverso”.