Da quando la Juventus è diventata la regina indiscussa della Serie A, Roma e Napoli si sono date da fare per cercare di ridurre il gap e a turno si sono divise i restanti gradini del podio. Sabato si sfidano le «eterne seconde» che sognano di vincere lo scudetto da tanto, troppo, tempo. I partenopei non trionfano dal 1990, i giallorossi dal 2001, ma nelle ultime sei stagioni hanno attaccato la vetta con insistenza e al momento è la squadra di Sarri a guardare tutti dall’alto. All’Olimpico si eleggerà la vera anti-Juve di quest’anno. Alle 20.45 si conoscerà già il verdetto dello Stadium, che ospita la sorprendente Lazio di Inzaghi, per cui gli azzurri sapranno se dovranno rincorrere di nuovo o se addirittura potranno tentare di scappare, mentre la Roma ha 4 punti (e una partita) in meno dei bianconeri e un successo nel big match potrebbe rilanciarla in ottica scudetto. Al momento il divario con la Juventus dal 2011 ad oggi è pari ad un intero campionato, visto che i giallorossi sono in difetto di 106 punti, frutto di tre secondi posti, un terzo, un sesto e un settimo, mentre si è avvicinato di più il Napoli, -92 punti in tutto (calcolando il +2 di questa Serie A), nonostante si sia piazzato due volte alle spalle dei bianconeri, altrettante terzo e quinto.
Le società hanno cercato di diminuire le distanze utilizzando strategie differenti sia sul mercato sia in panchina. Pallotta e De Laurentiis sono presidenti diversi che hanno in comune l’America e poco altro: se il primo spende tanto ma è costretto a vendere per sistemare i bilanci, attuando continue rivoluzioni, l’altro è più contenuto e meno disposto a stravolgere la rosa ogni anno. Il top-player della campagna estiva dei partenopei si chiama continuità, mentre a Trigoria ha il volto di Patrick Schick, il colpaccio di Monchi che per una serie di contrattempi finora non ha potuto spostare gli equilibri. La stessa logica del mercato si riflette sulle panchine: Di Francesco è il quattordicesimo allenatore in 14 anni, arco di tempo in cui a Napoli si sono visti appena 6 tecnici, l’ultimo è Sarri, alla sua terza stagione in azzurro. Né la continuità né le rivoluzioni hanno comunque portato i risultati sperati, in bacheca De Laurentiis è riuscito a mettere due Coppa Italia e una Supercoppa, Pallotta ancora nulla. E quest’anno i propositi non sono cambiati, vogliono entrambi togliere lo scettro alla Juventus. Sabato la squadra più determinata manderà un segnale al campionato, Nainggolan è convinto che la sua Roma possa riuscirci: «Rispettiamo l’avversario, ma noi dobbiamo essere consapevoli della nostra forza e del fatto che possiamo farcela. Spero di vedere un Olimpico pieno». Quello che ci vorrebbe quando si sfidano le eterne anti-Juve.