Visibilmente più sereno. I tre successi consecutivi (due in campionato e uno in Coppa Italia) sommati alla sosta, regalano un altro Di Francesco. A tal punto che Eusebio si concede una battuta su Pastore («Può stare tranquillo, per ora non tornerà a fare la mezzala»), scioglie i ballottaggi della vigilia («Dzeko favorito su Schick, è probabile che giochi Karsdorp, Kluivert è davanti ad El Shaarawy come Zaniolo a Pastore») e scherza quando gli viene chiesto di Belotti («Ti concedo un’altra domanda – rivolgendosi al giornalista che gli aveva chiesto un parere – tanto non parlo di giocatori di altre squadre»). Si fa invece serio quando ammette di non sentirsi ancora certo nel definire la sua Roma guarita: «Siamo cresciuti – spiega – Quest’anno ci siamo ammalati spesso, spero non succeda più».
A partire da oggi: «Mazzarri lo conosco bene, ci siamo affrontati diverse volte è molto attento a preparare la partita. Ha una fase difensiva ottima, ha una buona squadra con dei buoni elementi. Il Torino è una squadra temibile quando riparte, ha ottimi elementi e lo ha dimostrato specialmente in trasferta». Dove è ancora imbattuto in campionato. La Roma però non può permettersi passi falsi. Il campionato per ora l’ha aspettata: nonostante i 30 punti in un girone, il quarto posto è ancora lì, a due punti. E già in questo turno, i giallorossi potrebbero approfittare della trasferta della Lazio a Napoli per tornare in zona Champions.
SCELTE IN STAND BY Sereno ma comunque attento. Perché all’attesa domanda sul mercato, quando gli vengono ricordate alcune sue considerazioni prima della sosta («Inevitabilmente faremo qualcosa»), il tecnico pondera le parole: «Mi fido del lavoro di Monchi che sta cercando delle opportunità. Se bisogna fare delle cose tanto per farle è inutile. Se ci sono invece delle opportunità che possono aiutare la rosa a raggiungere i propri obiettivi, allora sì. Altrimenti rimarremo così». Chiaro l’intento di non entrare in collisione con il ds spagnolo – suo grande difensore nel momento nel quale ha vacillato – che nel post gara con l’Entella ha ribadito come la Roma, avendo speso molto in estate, non abbia un grande margine operativo in questa sessione di gennaio.
Ma poi, mentre parla, si capisce che Eusebio inevitabilmente auspica qualche arrivo. Perché a domanda diretta sui tempi di recupero di De Rossi e Jesus non ha certezze né sul capitano («È un infortunio particolare, non sai mai come risponde. Spero che dalla prossima settimana cominci a lavorare con la squadra. Gli allenamenti individuali infatti sono totalmente differenti da quelli in gruppo e soltanto a quel punto potremo valutare lo stato del ginocchio») tantomeno sul brasiliano che aspettando il responso del Professor Mariani, dovrebbe rimanere fermo almeno un mese. Proprio in quest’ottica, Monchi vuole capire se c’è la possibilità di regalare un difensore e un centrocampista low cost a Di Francesco.
Il nome di Barba (accostato anche all’Udinese) rimane in lizza. Come quello di Miranda. In mediana si aspetterà di valutare il rientro di De Rossi in gruppo e soltanto in seguito verrà presa una decisione. Capitolo cessioni: Defrel, ora alla Sampdoria, è pronto a rientrare a Trigoria per poi essere girato nuovamente in prestito. Confermato l’inserimento del Newcastle che in Premier si aggiunge al Fulham. L’Atalanta, però, rimane in pole.