Champions, Europa League e diversi scudetti. Mentre la Roma di Sabatini alza trofei e posta foto di successi, quella di Monchi si lecca le ferite e conta i tanti flop di mercato. Tanti, infatti, sono gli ex acquisti del ds umbro che hanno fatto le fortune dei club ai quali sono stati venduti. Sul tetto del mondo si sono seduti Alisson e Salah (quest’ultimo in odore di Pallone d’Oro) ceduti a Liverpool per una somma totale di 104 milioni.
Oggi insieme ne valgono quasi il triplo e sabato notte a Madrid sono stati i protagonisti nella vittoria dei Reds contro il Tottenham di un altro ex romanista come Lamela. Al loro posto sono arrivati Olsen e Schick, inutile ogni ulteriore commento. Godono pure Rudiger ed Emerson Palmieri, tra i migliori in campo nella vittoria nella finale di Europa League col loro Chelsea. Giocatori giovani e vincenti ai quali Pallotta ha preferito plusvalenze da sbandierare come trionfi. In rosa sono stati sostituiti da Moreno, Marcano e Jonathan Silva. Anche qui il giudizio è impietoso.
A completare la squadra di vincenti di Walter ci sono gli scudettati Szczesny e Pjanic (a metà anche Benatia poi partito per gli Emirati) e i vincitori della Ligue 1 Marquinhos e Paredes. Hanno terminato la stagione tra gli applausi pure Digne (Everton), Nainggolan (decisivo per l’accesso in Champions dell’Inter), Gervinho (Parma) e Ponce (Aek Atene). Un’intera squadra che oggi giocherebbe in blocco titolare a Roma.
La riabilitazione di Sabatini, però, non può far felici i tifosi della Roma che in queste ore perderanno gli ultimi pezzi portati nella capitale dall’ex ds: Dzeko, Manolas e forse El Shaarawy. Il primo è a un passo dall’Inter di Conte che ha messo sul piatto 14 milioni più un giovane della Primavera.
La Roma aveva provato a trattenerlo, ma era ormai troppo tardi. A Milano potrebbe finire pure Kolarov. Il greco di ritorno dalle vacanze, invece, ascolterà le offerte provenienti dalla Premier tra cui Arsenal e Manchester United. Tra i reduci della gestione Sabatini resterebbero quindi solo Fazio e Juan Jesus.
FONTE: Leggo – F. Balzani