Il primo dicembre di cinquant’anni fa esordiva in serie A Fausto Landini, giocando dal primo minuto un Roma-Bologna, finito 2-1 per i giallo-rossi, grazie alle reti del mai troppo ricordato Taccola ed il gol decisivo di Scaratti, subentrato all’infortunato D’Amato al 58′ della ripresa.
Chi è Fausto Landini? Landini era un attaccante di bellissime speranze, insieme a Capello e Spinosi, in quel periodo rappresentava i “gioielli” più fulgidi del vivaio romanista.
Nato a San Giovanni Valdarano, il 29 luglio del 1951, quel primo dicembre del 1968, quando Herrera lo mandò in campo aveva solo diciassette anni, secondo i giornali dell’epoca “vivacizzò l’attacco giallo-rosso” e “sfiorò il gol nella seconda frazione grazie ad una bell’azione personale”, inoltre il gol decisivo fu propiziato proprio da un suo assist.
Poche settimane dopo, il 19 gennaio del 1969, mise a segno anche la sua prima rete in giallorosso a Bergamo contro l’Atalanta.
Fu il gol del momentaneo 1-1 e quella gara sul campo termino 2-2, infatti D’Amato riuscì a ribaltare il punteggio, ma a due minuti dalla fine Dell’Angelo pareggiò i conti.
Nonostante questo, la squadra guidata da Herrera riuscì a vincere la partita, perché un tifoso atalantino tentò di invadere il campo, così venne assegnato lo 0-2 a tavolino.
Per assaporare la gioia del primo gol ufficiale, dovette aspettare soltanto 20 giorni: il 9 febbraio mise a segno il gol del 2-0 nella gara interna contro il Pisa e da lì continuò molto bene fino a fine stagione.
Andò ancora a segno contro il Vicenza, il 13 aprile, quando realizzò una doppietta e contro l’Atalanta, nel trionfale 4-1 all’Olimpico.
L’anno successivo, che sembrava dover nascere sui migliori auspici non lo vide protagonista come tutti speravano, ed in campionato mise a segno una sola rete, ma decisiva.
Infatti il 26 ottobre del 1969 allo stadio Olimpico c’è il derby, i giallorossi vinceranno quella partita per 2-1 con le reti di Spinosi e per l’appunto di Landini.
A fine stagione fu trasferito alla Juventus insieme a Capello e Spinosi, queste cessioni scatenarono l’ira dei tifosi romanisti che scesero in piazza per contestare l’allora presidente Marchini, ma non servì a fermare questi dolorosi distacchi.
In bianconero Fausto non riesce ad esprimersi e con sole cinque presenze e nessun gol verrà ceduto al Bologna.
Con i felsinei torna a giocare sui suoi livelli ed in 76 presenze metterà a segno 13 gol, ma dopo quattro stagioni ed una Coppa Italia vinta, verrà ceduto all’Ascoli e terminerà la carriera; prima al Benevento e poi alla Sangiovese.
Al suo attivo può contare anche quattro presenze nella Nazionale Under-21, con la quale esordì in un match vinto contro l’Ungheria il 1 novembre 1969 vinto per 2-1.