L’ex Direttore sportivo Walter Sabatini, ha rilasciato alcune dichiarazioni sul suo passato alla Roma e sul futuro della squadra giallorossa: “La Roma sta costruendo una grande squadra con l’Inter e la Juventus, sono preoccupato”.
L’ex giallorosso poi si è soffermato perchè non ha potuto acquistare Nainggolan l’anno scorso quando era alle dipendenze della squadra neroazzurra: “L’anno scorso era impossibile per me prenderlo, la Roma non avrebbe mai costruito questa operazione per Radja in uscita. E’ un colpo eccezionale dell’Inter, sono certo che l’unico allenatore che può gestirlo nella giusta maniera è Luciano Spalletti. Lui sa il linguaggio da usare con Nainggolan, i criteri da adottare per tenerlo in vita. Per quanto mi riguarda, ma non solo per una questione affettiva, è tra i primi 3 centrocampisti in Europa. Sono molto preoccupato, Inter, Roma e Juve stanno lavorando molto bene costruendo grandi squadre. Perché sono preoccupato? Noi dobbiamo forgiare un’idea forte e smisurata, altrimenti dobbiamo cambiare mestiere. Non è un sogno, ma una necessità. Vogliamo fare bene”.
Infine ha parlato dell’ultimo acquisto della Roma, lui che l’ha portato in Italia sponda Palermo nel 2009 (ndr) e che ha inseguito anche a gennaio per portalo all’Inter: “ Di lui mi colpì l’armonia dei movimenti e la profondità della corsa palla al piede. Lui divora campo palla al piede con armonia e facilità di conduzione, ha l’individuazione delle linee oscure di passaggio. E’ un ragazzo che individua il passaggio che altri non vedono. Un talento straordinario, nell’Huracan vinceva le partite da solo. Lì c’era Angel Cappa, con lui maturò molto, gli concedeva tanta libertà e lo ha educato. Pastore non aveva avuto gran riscontro fino a quel momento, deve tanto a Cappa. A gennaio c’è stato un tentativo velleitario con l’Inter, abbiamo cercato di prenderlo ma la situazione si è complicata. Non ho paura di fare figuracce, è il nostro mestiere. Lo vedo con grande orgoglio nella Roma, sono strafelice di vederlo tornare in Italia, per me parlare della Roma e pensare alla Roma è una tempesta emotiva. Non mi è piaciuto il percorso che ha fatto al PSG. Il primo anno ha giocato un calcio sublime, poi si è un po’ seduto accettando di perdere i duelli con altri calciatori arrivati dopo. Un campione non può farlo altrimenti non lo è. Lo considero un playmaker a tutto campo, né una mezzala né un trequartista. Gli piace girovagare per il campo e creare superiorità numerica anche in zona difensiva. Si avvicina alla palla, la vuole e scappa per farsela ridare. Può fare tranquillamente la mezzala per capacità di corsa e resistenza, forse gli manca la veemenza nella corsa e nella rincorsa soprattutto, perché chi gioca col 4-3-3 le mezzali devono rincorrere parecchio per chiudere le corsie. Ma è un giocatore forte, e con un allenatore forte come Di Francesco non credo ci saranno problemi. Casomai ribalteranno il triangolo, poi Dio provvede”.