Stretta dell’Uefa sui bilanci dei club europei, con un’importante novità in vista: dalla prossima stagione ogni società dovrà pubblicare obbligatoriamente il proprio bilancio sul web, con tanto di rapporto dei revisori dei conti. Sarà la principale novità del cosiddetto Fair Play Finanziario 2, l’aggiornamento per il triennio 2018-21. La discussione, tra l’Uefa e le associazioni di leghe, club e giocatori, è ancora in corso ed è stata approfondita in un workshop a Roma. Ma a maggio le linee guida dovrebbero diventare norme, in vigore già per la prossima stagione. Il settlement agreement del Milan, il patteggiamento per le sanzioni sportive dopo il fallimento del voluntary nel dicembre scorso, verrà deciso prima del FFP2, secondo le regole attuali e dopo la verifica sul rifinanziamento del debito di 303 milioni col fondo statunitense Elliott. Agli occhi di Nyon il FFP1 ha dato ottimi risultati nel riequilibrio tra entrate e uscite. L’impianto generale sarà dunque confermato, ma lo integreranno ulteriori regole per la trasparenza. Insieme all’obiettivo del competitive balance, l’equilibrio competitivo tra le 12 big e le altre squadre, sotto la presidenza di Ceferin l’Uefa persegue infatti la massima trasparenza nei conti.
Si profila, oltre alla suddetta pubblicazione dei bilanci, l’obbligo per tutti i club di rendere note le commissioni pagate agli agenti e di armonizzare la redazione dei bilanci a livello europeo e nazionale, evitando disparità nella contabilizzazione di diritti tv e mercato. Oggi numerosi club li contabilizzano su base pluriennale e non stagionale. Lo sbilancio eccessivo in una sessione di mercato potrà essere monitorato con più elementi di giudizio e farà suonare l’allarme: potranno essere anticipati i controlli e richiesti alle società i budget annuali. La stretta dell’Uefa e quella della Fifa sul monopolio dei grandi procuratori non sono tuttavia le uniche novità in materia di finanza applicata al calcio. Ce n’è una rilevante di natura politica. Il Consiglio d’Europa ha approvato mercoledì scorso un documento, votato a larghissima maggioranza dall’assemblea parlamentare, in cui invita l’Unione Europea a creare un osservatorio indipendente sul governo del calcio, incaricato in particolare di vigilare sulle storture del mercato: stipendi fuori controllo e transazioni per somme abnormi. Il caso Neymar, col passaggio del brasiliano dal Psg al Barcellona per 220 milioni di euro, ha dunque innescato il dibattito anche a Strasburgo. «Troppo denaro nuoce al calcio e lo uccide: bisogna evitare che si autodistrugga», ha concluso la parlamentare lussemburghese Anne Brasseur.