Si dice spesso che i tifosi vadano ormai considerati come dei clienti, ma chissà perché l’osservazione è accostata sempre a situazioni in cui è il tifoso a dover dare e quasi mai quando deve ricevere. Il fallimento della compagnia aerea inglese Monarch coinvolge direttamente molti romanisti che avevano acquistato i biglietti aerei per andare e tornare dalla trasferta del 18 ottobre a Londra. L’azienda ha comunicato l’altro ieri che a partire dal 2 ottobre i suoi 35 aeromobili sarebbero rimasti a terra: «I clienti sono pregati di non recarsi in aeroporto». Facile.
Da un giorno all’altro duemila persone si sono ritrovate senza lavoro e 110mila sono rimaste bloccate in giro per il mondo senza volo di ritorno, costringendo la Civil Aviation Authority a organizzare in tempi record la più vasta operazione di rimpatrio dai tempi della Seconda Guerra Mondiale: 34 aerei e più di 700 voli per 60 milioni di sterline. Altre 750mila passeggeri hanno visto annullarsi i voli prenotati per i prossimi mesi. Tra questi, anche molti tifosi che animeranno il settore ospiti di Stamford Bridge il prossimo 18 ottobre. Perciò, accettando la pur discutibile premessa, affrontiamo la questione dei voli per Londra dal punto di vista del consumatore.
LONDON CALLING Londra chiama, i romanisti rispondono. Anzi, hanno già risposto: facendo la fila al Roma Store, spendendo 40 euro per il tagliando del settore ospiti e acquistando a caro prezzo i voli aerei, i cui costi sono guarda caso lievitati poche ore dopo che la mano di Totti ha estratto le avversarie (ma questo è un altro capitolo, lo affronteremo…). Molti di loro hanno poi scoperto che il proprio biglietto Monarch è carta straccia, grazie al passaparola o a una notizia vista sui social network. E devono addirittura ritenersi fortunati di essersene accorti, perché in molti non hanno ricevuto alcuna comunicazione da parte della compagnia aerea, né via telefono né via email. «In tanti siamo rimasti senza volo – racconta Raffaele -. A me è saltato quello di ritorno. Per rimediare ho dovuto comprarne un altro da londra a Milano, poi prenderò il treno per Roma. Alcuni amici faranno lo stesso ma con scalo a Lione». L’ulteriore e ingente spesa non era prevista e molti si sono ingegnati per trovare la combinazione meno cara. Qualcuno prenderà un doppio aereo, altri passeranno sotto al Canale della Manica a bordo di un pullman per raggiungere Parigi o Amsterdam, dove prenderanno un volo per Roma. Infatti un diretto Londra-Roma il 19 ottobre, giorno successivo alla partita, costa almeno 200 euro. Che strano, i voli del giorno prima partono da 66 euro.
INDICAZIONI UTILI Riguardo ai rimborsi, la pagina di servizio sul sito della Monarch è abbastanza chiara: i voli comprati dopo il 15 dicembre 2016 non sono coperti dalla garanzia del rimborso. È pressoché impossibile ottenere un indennizzo direttamente dalla Monarch. Questo è certo, a meno che non si voglia intraprendere una lunga causa Oltremanica. Per farlo, dicono le associazioni di consumatori, bisognerebbe inserirsi nella procedura di fallimento nel Regno Unito, attendere tempi molto lunghi e sperare che alla fine rimanga qualche soldo per rimborsare i passeggeri. Buona fortuna.
Tuttavia, può nutrire qualche speranza chi ha avuto un qualsiasi intermediario tra sé e la Monarch. In pratica tutti, a meno che non siate andati a Londra e abbiate pagato in contanti a uno sportello della compagnia aerea. Che sia una banca, una carta prepagata, un’agenzia di viaggi, PayPal o un motore di ricerca di voli aerei, c’è qualche possibilità di ottenere un rimborso. Monica De Gregorio, rappresentante del Centro Europeo Consumatori, ci aiuta a orientarci nella giungla dei reclami: «Chi ha pagato con carta di credito può contattare il gestore della carta e chiedere lo storno della transazione. In gergo si chiama chargeback . Spesso però su questo tema le banche cadono dalle nuvole, pertanto è consigliabile sentire sempre il circuito (MasterCard, Visa, ecc. ndr)».
Per le prepagate non risulta effettuabile il chargeback , ma tentare non costa nulla. Chi ha pagato con PayPal ha qualche speranza in più: «Di solito, a fronte di un servizio non erogato, rimborsano». Il consiglio è dunque quello di procedere con un reclamo sulla nota piattaforma di pagamenti online. Infine, chi ha pagato tramite un motore di ricerca di voli aerei «dovrebbe consultare le condizioni del servizio, perché ogni sito ha le sue condizioni». In ogni caso, il consiglio è quello di agire sull’intermediario. Chissà che per una volta qualche tifoso, abituato sempre a dare, non riesca anche a ottenere (indietro).
CONTINUA LA VENDITA Intanto, prosegue la vendita dei biglietti per la trasferta. Già 1.200 tifosi hanno usufruito della prelazione e si sono assicurati un posto nel settore ospiti di Stamford Bridge. Oggi (4 ottobre) alle 9 comincia la Fase 2, che fino alle 19 di domani permetterà ai possessori del biglietto di Qarabag-Roma e dell’abbonamento Champions di assicurarsi un posto nello stadio dei Blues. Se non dovessero andare esauriti i 700 biglietti rimanenti, venerdì si aprirà la Fase 3, per i possessori del biglietto allo stadio di Baku e dell’abbonamento del campionato. Se la terza fase è in dubbio, la quarta (riservata ai possessori di uno tra i due abbonamenti) e la quinta(vendita libera) lo sono ancora di più. I biglietti sono acquistabili esclusivamente presso il Roma Store di via del Corso 25-27, presentando la fotocopia dell’abbonamento e del biglietto di Qarabag.