Malagò scende in campo. La Giunta straordinaria del Coni di oggi pomeriggio, convocata dopo il flop delle elezioni Figc di lunedì scorso, vedrà il presidente del Coni commissariare la Federcalcio. Tutto, infatti, sembra indicare in Malagò il dirigente che metterà le mani sul pallone italiano nel tentativo di riorganizzarlo e farlo ripartire dalle macerie dell’eliminazione dai Mondiali del prossimo giugno in Russia. Ci sarà da riscrivere le regole e, quindi, il commissariamento sarà lungo almeno un anno. A fine mese, poi, dopo le Olimpiadi invernali (9-25 febbraio) Malagò metterà mano anche alla questione Lega serie A, dove probabilmente delegherà in qualità di commissario il suo braccio destro, il segretario generale Fabbricini.
«In Figc – ha spiegato Malagò – c’è un aspetto di obbligatorietà dopo l’assemblea inelettiva di lunedì scorso. La Lega è un discorso che si protrae da tempo, non credo di esagerare se dico che la Figc si sistema se al tempo stesso si definiscono tutte le cose per bene all’interno della Lega di A. È chiaro che le altre componenti sono sacre, bisogna rispettarle al massimo ma se in lega di A non hai completato un percorso che onestamente è rimasto fermo, zoppo, la Figc non esce dai suoi problemi». Ma i club di serie A si trovano sempre più a disagio nel sedersi con altre componenti ormai lontane anni luce. E lo conferma la battuta rilasciata dal presidente del Torino Cairo: «Quella di avere una Lega di Serie A staccata dalla Figc come in Inghilterra è un’ipotesi cui bisogna lavorare…».