Il destino a volte sa essere davvero crudele. Ne sa qualcosa Alessandro Florenzi che, a quanto pare, si è rotto di nuovo il legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro già lesionato e «riparato» lo scorso ottobre. La sua stagione è definitivamente chiusa in anticipo, domani si metterà di nuovo nelle mani del professor Pierpaolo Mariani, che ha già organizzato l’operazione-bis a Villa Stuart. La prima risonanza magnetica effettuata martedì ha mostrato una nuova lesione del crociato, che si sarebbe distaccato dall’osso su cui era stato impiantato come da prassi. Mariani ha visionato l’esame e tra oggi e domani e ne farà eseguire un altro per un responso definitivo. In ogni caso, l’ortopedico è intenzionato ad «aprire» il ginocchio di Florenzi per un’artroscopia e decidere sul momento come intervenire. Col rischio di dover «toccare» anche il destro: nell’operazione di ottobre fu usata una sezione del tendine rotuleo per la ricostruzione del legamento, ora Mariani deve decidere se utilizzare un frammento del muscolo semitendinoso sinistro oppure ricavarlo dal rotuleo del ginocchio destro. Se la diagnosi verrà confermata, l’esterno di Vitinia non potrà rientrare prima di 6-7 mesi, quando la prossima stagione sarà appena iniziata. Il recupero dovrà per forza dico se essere un po’ rallentato e l’aspetto mentale diventerà forse l’aspetto più difficile da gestire. Anche stavolta, come nel primo incidente a Reggio Emilia, Florenzi si è fatto male da solo: mentre tentava un «velo» durante un allenamento con la Primavera è arrivata la torsione innaturale del ginocchio, il conseguente dolore e le stesse terribili sensazioni di quattro mesi fa.
La sua sfortunatissima annata è finita in quel Sassuolo-Roma, a meno di clamorose sorprese in cui nessuno spera davvero. Compreso Spalletti. «Le percezioni – ha detto il tecnico a Vila-Real – sono che possa essere un guaio. Il ragazzo mi è venuto a cercare subito e mi ha detto: “Mister ho di nuovo male al ginocchio”. Mi è preso lo sgomento anche se sul momento si era abbastanza fiduciosi. Ma oggi (ieri, ndr) le sue sensazioni non erano migliorate, c’è il rischio che questo trauma distorsivo gli abbia creato delle complicazioni. Mi dispiace che Alessandro possa subire una cosa così dura anche a livello psicologico, ma lui è uno fortissimo e riuscirà a superarla». Potrà dargli una mano Kevin Strootman, uno dei tanti romanisti colpiti negli ultimi anni dalla «maledizione del crociato» che si è abbattuta su Trigoria. Tre operazioni per l’ olandese, è andata meglio a Rudiger, Mario Rui e Ponce, mentre Nura, che si è rotto il crociato posteriore a maggio, non è ancora rientrato. Stava per farlo Florenzi, pronto agio care con la Primavera una partita «vera» a inizio marzo e poi a dare una mano a Spalletti. Difficile dire se qualcuno abbia sbagliato nel suo caso, il piano di recupero stava proseguendo senza intoppi secondo i protocolli ormai collaudati. La casualità potrebbe aver giocato un ruolo fondamentale, ma ormai è inutile guardarsi indietro. Davanti a Florenzi c’è una nuova salita ripidissima, la Roma maledice la sorte e lo aspetta. Ma sarà meglio non ripetergli: «Tornerai più forte di prima». Perché porta sfiga.