Non ci fossero state, come le ha ribattezzate qualcuno sui social network, le “Idi di marzo” di Trigoria, forse questi giorni per Alessandro Florenzi sarebbero stati ancora più duri. Perché ancora più forti sarebbero state le luci dei riflettori, dopo il fallo da rigore contro il Porto che è costato carissimo — e non solo in senso economico — alla Roma.
Le lacrime al Do Dragao hanno fatto il giro d’Europa, la mattina successiva, in aeroporto, per Florenzi è stato difficile incontrare i tifosi, ancora più difficile tornare a casa e rendersi conto che quello che era successo non solo era tutto vero, ma era anche l’apice di un percorso sempre più complicato.
Tanto complicato da fargli davvero prendere in considerazione, nella notte di Oporto, l’idea di salutare a fine stagione. Pensieri negativi che sono durati lo spazio di qualche ora. Perché Alessandro Florenzi, adesso, ha voglia di rimettersi in gioco. Lo farà parlando con Ranieri, che ha l’esperienza giusta per aiutarlo. (…). E lo farà anche confrontandosi con Totti e De Rossi, oggi dirigente e capitano, per lui semplicemente amici. (…).