L’assist della rinascita, 325 giorni dopo il maledetto infortunio al crociato. Al rientro in una partita ufficiale, Florenzi sfodera una grande prestazione, 90 minuti di corsa e qualità, impreziositi dal cross al bacio che ha permesso a Dzeko di siglare il raddoppio di testa. Due anni esatti dopo la notte del gol capolavoro al Barcellona in Champions, Alessandro vive un’altra serata emozionante: «Non è stato facile – le sue parole del dopo partita – è stato un periodo difficile per me, Daniele (De Rossi, ndr) è stato quello che mi ha aiutato di più oltre alla mia famiglia. Sono cresciuto molto come uomo e come calciatore, l’infortunio ma ha reso più forte. Vedi che ti mancano tante cose e che non puoi dare tanto in campo. Ma questo ora va messo in secondo piano, senza affetti vicino, senza mia moglie e mia figlia, non sarei riuscito a fare tutto quello che ho fatto». Florenzi è fiducioso per il suo futuro e quello della squadra: «Stasera era importante vincere perché siamo la Roma e dobbiamo vincere tutte le partite possibili lasciando fuori le polemiche. Il mio ruolo? Cercherò di mettere in difficoltà il mister per trovare il mio spazio». L’esterno non nasconde un suo obiettivo personale: «Prima devo tornare a giocare bene per il club poi posso sperare di rivestire la maglia della Nazionale che per me è un grande orgoglio».
Altro protagonista del 3-0 rifilato al Verona è sicuramente Dzeko, autore di una doppietta. La stoccata che gli ha riservato Di Francesco alla vigilia doveva servire da stimolo, obiettivo raggiunto: il centravanti ha partecipato con più determinazione alla manovra offensiva. «Era importante vincere – il suo commento a caldo – potevamo fare altri gol, io stesso potevo farne di più ma abbiamo sicuramente fatto una bella gara, non abbiamo concesso niente ma dobbiamo ancora crescere». L’attaccante chiude definitivamente le polemiche post Atletico: «La mia non era una critica. Con il tecnico parliamo tutti i giorni, abbiamo un bellissimo rapporto. Dobbiamo solo continuare così e crescere tutti insieme».