Alessandro Florenzi è stato sottoposto in data odierna ad un intervento chirurgico artroscopico per la ricostruzione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro.
L’intervento è perfettamente riuscito e il calciatore inizierà da subito il programma riabilitativo.
Florenzi, che nella stagione in corso ha collezionato 13 presenze e un gol tra campionato e coppe, si è infortunato lo scorso mercoledì 26 ottobre, nel corso della sfida disputata e vinta dalla Roma in trasferta contro il Sassuolo.
Com’è andato l’intervento? “Tutto regolare, lo abbiamo fatto insieme ai medici della Roma. L’ho fatto con la mia equipe ma nessuna criticità particolare. Quello che sapevamo prima, avevamo già valutato e lo abbiamo riscontrato sul tavolo operatorio”.
Come ha trovato Alessandro? “Il solito ragazzo positivo e allegro: stamattina quando l’ho visto mi ha detto: “Ao, non me dai un bacio? Ora mi operi e manco un bacio?” (ride, ndr). Sta già pensando di ritprnare a giocare, ha scherzato con i ferristi laziali”
I tempi di recupero? “A 90 giorni lo ridò al team. Poi sarà team, preparatori, che dovranno valutare la capacità atletica che è altro discorso rispetto a quello che valuto io”
Che protocollo per Florenzi? “Prevede tante cose, è difficile spiegarlo, possiamo fare una conferenza scientifica io e lei ma prevede da subito il passaggio a una fase già immediata di recupero dell’articolazione, entriamo in un discorso complesso. Quello che prevedo è che mi consegnano un atleta e io rido un atleta, non un paziente. Florenzi è un atleta e continuerà a essere un atleta. Forte problema con i crociati? A Roma c’è il Papa (ride, ndr). Ci sono tutta una serie di studi, ci sono anni in cui va tutto bene, anni in cui c’è maggiore incidenza, già basta cambiare alimentazione o cambiare clima e già questo comporta un rischio diverso. Ci sono talmente tante variabili che creano errori, rassegniamoci”.
Anche la TV ufficiale della Roma ha voluto intervistare il Professor Mariano subito dopo l’intervento:
Come è andato l’intervento? “Tutto riuscito, non ho avuto difficoltà. Intervento “di routine”, anche se ha le sue complessità. Non ci sono state sorprese rispetto a quanto già sapevamo, questo è un buon inizio: è un ragazzo positivo, i tifosi lo conoscono, siccome i miei ferristi sono laziali si sono già dati appuntamento al derby…Già un giocatore che punta a quando rientrare signfica che è già proiettato su quando tornerà. L’aspetto psicologico fa stare tranquillo il chirurgo perché è un paziente volitivo.
Tempi di recupero? No, questi vengono stabiliti step by step. Normalmente a 90 giorni dò il nulla osta per ridarlo al team, poi saranno i preparatori a decidere quando impiegarlo. Sono valutazioni tecniche di calcio nelle quali io non capisco niente. Sempre incrociando le dita ma tra 90 giorni lo ridò a mister Spalletti”.