Una giornata vissuta tutta d’un fiato per coronare un sogno, per tornare nei luoghi che ha amato, dove è stato protagonista da calciatore, fino ad arrivare in Nazionale. Ieri Eusebio Di Francesco ha cominciato la sua nuova avventura, tecnico della Roma, un’avventura immaginata quando Bruno Conti gli propose di fare il team manager per un anno prima di cominciare ad allenare. Oggi si presenterà in conferenza stampa alle 14, ieri ha rilasciato le prime dichiarazioni nel nuovo ruolo. Cominciando da uno slogan, quello più sentito: «Forza Roma, sempre». Poi, via con l’analisi: «Sensazioni uniche, è come un ritorno a casa dopo tanto tempo. E’ stata una grande emozione rivedere gente che già c’era e tanta gente nuova, tutti mi hanno accolto con grande affetto. E’ quasi tutto nuovo, ma ho visto grande innovazione e voglia di diventare grandi. La società sta lavorando per arrivare al top a livello europeo».
IL RUOLO DI MONCHI – La Roma lo ha fortemente voluto, primo fra tutti Monchi: «Il progetto della Roma parte innanzitutto dagli uomini. I dirigenti mi volevano a tutti i costi e questo mi ha colpito, come il desiderio di fare qualcosa di importante e di costruire una squadra che faccia divertire. La prima cosa che Monchi mi ha detto è di parlare di calcio, una cosa che mi ha aperto un po’ il cuore. Ritengo che sia un dirigente di grande competenza e per me questo sarà di notevole sostegno per la mia crescita personale». Poche ore prima del suo arrivo è stato annunciato l’acquisto di Moreno. Un difensore che conosce bene e del quale gli aveva parlato Monchi già da qualche giorno: «E’ un giocatore molto interessante e duttile, può giocare sia al centro che sulle fasce, ha una grande capacità di recupero, la Roma è una squadra che predilige attaccare e dovrà coprire molto campo, quindi ritengo che sia un giocatore dalle caratteristiche importanti».
IL SUO CALCIO – Non cambierà la sua filosofia, è venuto alla Roma per fare un calcio propositivo, il suo calcio: «Come sistema di gioco ho quasi sempre usato il 4-3-3, prediligo la difesa a 4, molto meno quella a tre, alla quale mi sono adattato per necessità. Ma ogni allenatore per crescere deve trasmettere la sua filosofia e per me la difesa a 4 è la base di questa Roma. Ho poche parole per i tifosi, che non sono nuovi, li conosco bene, in passato ho toccato con mano quanto siano importanti. Attorno alla mia squadra voglio molto entusiasmo e loro in questo sono stati fondamentali». Da Squinzi a Pallotta. Ci tiene a ringraziare il presidente americano: «Sono molto felice di essere tornato a Roma, ad allenare una squadra che ha sempre rappresentato molto per me. Ringrazio il presidente Pallotta e i dirigenti per questa opportunità. Metterò tutto il mio impegno per far sì che questa squadra ottenga i risultati che merita».