Aveva detto che avrebbe voluto cambiarli tutti, Di Francesco, dopo il pareggio dello Shakhtar mercoledì. A quattro giorni dalla sconfitta di Kharkiv qualcosa cambierà davvero, nella Roma: quel secondo tempo senza alcun mordente finirà per pesare parecchio nelle scelte dell’allenatore contro un Milan capace di vincere 5 delle ultime 6 gare di campionato. Gol sbagliati, piazzamenti sbagliati, marcature molli. I “bocciati” del tecnico a meno di ripensamenti saranno alcuni dei leader. Dzeko, De Rossi, uno tra Florenzi e Manolas. Nessuno di loro ha brillato in Ucraina, tutti hanno in qualche forma contribuito al crollo della ripresa.
«Dobbiamo avere la forza mentale di rimanere in partita per più tempo, non dico per 90’ ma almeno per 70’», diceva ieri Di Francesco. Che, incapace di spiegarsi il black out, ha messo in conto anche l’ipotesi di un calo fisico. Quello del centravanti bosniaco è quasi sfacciato: 3 gol nelle ultime 14 gare, soltanto 2 nel 2018. A Kharkiv ne ha falliti due comodi. «Può giocare Schick, con Edin o al suo posto», ammetteva ieri l’allenatore. E proprio il giovane ceco ancora alla ricerca del primo gol in campionato – unico attaccante romanista a non aver segnato in questa Serie A – dovrebbe guidare la prima linea all’Olimpico. Nelle prove generali a Trigoria era lui l’uomo provato come riferimento offensivo davanti ai trequartisti Perotti, Nainggolan e Ünder. Al ventenne turco la Roma affiderà ancora la propria sorte: a febbraio, più di un gol su due (5 su 9) lo ha marcato lui. Al resto ha pensato Alisson.
Due certezze in un universo pieno di dubbi. Qualcuno di questi vorrà risolverlo a breve Monchi. Da domani il ds sarà a Boston, ha un appuntamento con Pallotta a cui parteciperà pure il capo dello scouting Vallone. E nessun altro: non i dirigenti Gandini e Baldissoni, cioè l’ad e il dg della Roma. Questo dice molto dei perché del viaggio: la Roma sta studiando un progetto di innovazione tecnologica per il monitoraggio dei calciatori da acquistare all’estero e la centralizzazione delle informazioni a Trigoria. Da acquisire, secondo le idee del ds spagnolo, anche tornando a viaggiare e a seguire dal vivo i calciatori, per avere notizie del loro ambiente di provenienza. Ma con Pallotta il ds finirà per confrontarsi anche sui piani futuri. Il progetto estivo è di mettere in atto una rivoluzione tecnica, vendendo i giocatori spremuti, o demotivati. Insomma per le bocciature, quelle vere, non manca poi molto.