Frastornato e incredulo, Di Francesco prova a spiegare il sesto ko interno della Roma all’Olimpico in campionato: «Niente è girato bene. Abbiamo creato tanto e non siamo riusciti a segnare, abbiamo subito due tiri e preso altrettante reti. Abbiamo dei demeriti, certamente, perché non siamo concreti, non facciamo gol. Il calcio è fatto di episodi e con la Fiorentina non sono girati a nostro favore, sotto tutti i punti di vista. Se c’era una squadra che meritava era la Roma, la Fiorentina si è messa tutta dietro. Poi ha vinto e va bene. Non si può però analizzare sempre così le partite». A leggere i numeri, con almeno 4 parate importanti di Sportiello e tre legni, il tecnico abruzzese non ha tutti i torti. Ma il calcio è anche altro e la prova della Roma ha evidenziato ancora una volta i limiti del centrocampo e un attacco dove, se non segna Dzeko, non segna nessuno. Eusebio ne è consapevole e alla fine su una domanda sulla Juventus, si lascia scappare una frase che è emblematica del suo pensiero: «In questi anni la Roma si è avvicinata, ma non è mai stata alla pari. Qualcosa manca a livello di uomini e di qualità generale di squadra, ma prima di tutto noi dobbiamo migliorare sotto l’aspetto della mentalità. La crescita nasce dall’attenzione e dalla determinazione che si devono avere tutti i giorni. Ieri (venerdì, ndc) per questo motivo mi sono arrabbiato con alcuni ragazzi in allenamento. Mi girano e sono incazz… con me stesso e con la squadra».
Sconfitta che complica maledettamente la corsa alla prossima Champions. Nel pomeriggio l’Inter può superare i giallorossi e la Lazio raggiungerli in classifica. Eusebio non si nasconde: «Adesso dobbiamo resistere a queste difficoltà, veniamo da due prestazioni dove non abbiamo meritato le sconfitte. Questo è uno 0-2 bugiardo ma dobbiamo accettarlo, stare zitti e andare a casa». E martedì arriva il Barcellona: «La squadra deve credere di poter fare qualcosa di importante ma se scendiamo in campo senza cinismo come accaduto con i viola non andiamo da nessuna parte. Dovremo rischiare di più ed essere più cinici». Con la consapevolezza – che dopo l’1-4 dell’andata – potrebbe non bastare.