Sulla quarta vittoria consecutiva della Roma, la terza in campionato, c’è l’impronta di Stephan El Shaarawy. Il Faraone, che aveva segnato l’ultima volta lo scorso 21 gennaio nel pareggio contro l’Inter e ora salito a quota 8 reti (comprese le coppe) in stagione, ha messo in discesa la gara della Roma sul finale del primo tempo, sfruttando un assist di Kolarov, il sesto stagionale. «È stata una bella azione – le sue parole al termine del match – Abbiamo vinto su un campo difficile e dato continuità, sono contento per il risultato e per il gol, è importante, dà fiducia, quando non arriva è tutto più difficile. Ma bisogna stare zitti, lavorare, entrare in campo con cattiveria e cercare la prestazione. Più autostima? Ci vuole più convinzione in quello che si fa, in questi giorni ho continuato a lavorare e a fare il mio dovere».
Rispetto alle ultime gare, la Roma a Crotone ha accusato qualche passaggio a vuoto di troppo. «Ho una mia teoria, l’aspetto mentale in una squadra come la nostra è fondamentale. Si è visto nella partita contro il Napoli, le aspettative non erano alte, siamo entrati in campo convinti di quello che volevamo fare, la differenza l’ha fatta la testa, lo spirito nel difendere». Non è del tutto soddisfatto, invece, Eusebio Di Francesco. «Da una parte – la sua analisi – siamo stati bravi e pazienti a saper aspettare nel primo tempo, quando loro si chiudevano. Dall’altra abbiamo dimostrato di non avere ancora la giusta maturità per tutta la durata della gara, nella ripresa ci siamo complicati la vitada soli, e i nostri errori hanno rischiato di far tornare in gara il Crotone». Impossibile non correre con il pensiero ai quarti di finale di Champions contro il Barcellona, dove la Roma non potrà concedere le stesse occasioni. «Dobbiamo migliorare per affrontarli e sbagliare di meno. È fondamentale in questo caso giocare con grande spigliatezza, ho detto ai miei ragazzi che dovranno provare a divertirsi. È una grande occasione, abbiamo di fronte la squadra e il calciatore più forti del mondo: la fortuna di disputare i quarti non è da tutti, dobbiamo affrontarla con entusiasmo».
Ancora una volta, la diciassettesima in questa stagione (13 in campionato e 4 in Champions) la Roma ha terminato la gara con la porta inviolata, soprattutto grazie alla prestazione di Alisson. «Sono contento di averlo, con lo Shakhtar lo abbiamo fatto riposare, stavolta un paio di parate le ha fatte, altrimenti si stufa (ride, ndr). Real Madrid su di lui? E’ normale che le grandi squadre siano interessate. Schick? Devo pensare ad allenare la Roma e non gli individui. Deve crescere e non pensare di essere arrivato».