Passerà il Natale nel suo Abruzzo, tra la casa in campagna e l’albergo di famiglia alle porte di Pescara. Ma prima Eusebio Di Francesco sogna di regalare un Natale indimenticabile ai tifosi della Roma, che si sono pericolosamente abituati a perdere allo Juventus Stadium (7 volte su 7 finora). Nemmeno lui, da allenatore del Sassuolo, ha mai strappato punti da quelle parti ma non è una ragione per andare in campo con un complesso di inferiorità. «Ma noi non cambieremo la nostra identità. Proveremo a fare un risultato positivo sfruttando le nostre caratteristiche. E’ una partita non decisiva ma di alto valore, soprattutto psicologico per noi»
FIDUCIA – Di Francesco entra in sala stampa a Trigoria con le mani in tasca, rilassato e preparato. Ha letto i giornali, ha ascoltato i commenti, ma è convinto che la sua Roma non si farà condizionare dall’eliminazione dalla Coppa Italia: «La nostra non è certo stata una prestazione indecorosa. E a Torino non andiamo a fare una gita. Sappiamo che una vittoria contro la Juve riporterebbe immediatamente entusiasmo al gruppo. Se dovessimo tornare con un grande risultato, lanceremmo un segnale in chiave… In quella cosa che dite voi». Cioè lo scudetto, di cui non parla neppure stavolta anche se Allegri, di nuovo, ha indicato la Roma come la principale antagonista di questo campionato: «Ringrazio Max che è un bravissimo allenatore. Evidentemente stiamo facendo bene, soprattutto nella fase difensiva. Speriamo di confermare questa tenuta anche allo Stadium». Del resto negli ultimi dieci anni ha sempre vinto lo scudetto la squadra meno perforata del campionato: «Sì e la stessa Juve in questi sei anni ha saputo spesso vincere le partite per 1-0». Nelle ultime due stagioni ha battuto la Roma sempre con questo risultato. Una volta con Dybala, un’altra con Higuain: «Gonzalo è il giocatore che toglierei ad Allegri, ma anche Dybala per me è un campione. Noi comunque dobbiamo crescere, specialmente nella concretezza sotto porta. Sono sicuro che il nostro problema sia prevalentemente psicologico».
LA SFIDA – Si aspetta una reazione da Dzeko: «Gli ho parlato, tornerà a fare gol come al solito. Ma non deve vivere la cosa con ansia, perché proprio il suo duello a distanza con Higuain può essere decisivo per la partita». Su Schick, che si è sbloccato contro il Torino, continua a chiedere pazienza: «E’ un ragazzo di talento. Ha qualità e fisico. Ma dategli tempo. Se la Juve sta gestendo in un certo modo Dybala, figuratevi quanto deve crescere Patrik». Chiude il caso del rigore, senza svelare il nome del prossimo tiratore: «Tra Perotti e Dzeko magari stavolta scelgo De Rossi. Deciderò io ma ora non lo dico per non dare vantaggi a un portiere (Szczesny, ndr) che conosce piuttosto bene i suoi ex compagni». Chiusura sull’ambiente: «La Juventus è un esempio come società. Ma io ho scelto la Roma, anche da giocatore, legandomi a questa città. Mi piacerebbe cambiarne la mentalità, rafforzarla, dimostrando che si può vincere anche qui, dove ci sono il sole e un pubblico magnifico».