Alla Roma non si è mai parlato così tanto di moduli tattici e dell’opportunità o meno di cambiarli, come accade dall’inizio della stagione, da quando è arrivato Eusebio Di Francesco. Tutti maestri delle diagonali, della difesa in linea, dell’albero di Natale. Anche alcuni allenatori sono entrati nel merito delle scelte del tecnico abruzzese. Giampaolo e Ventura hanno espresso un parere e Di Francesco ha ribattuto con garbo. «La Roma mi ha scelto per le mie idee», ricorda spesso l’allenatore. Che non intende snaturare il suo calcio. Alcune critiche di questo periodo non gli sono piaciute, ma non è preoccupato della situazione della Roma. Anzi, è convinto che i miglioramenti si vedranno già dalle prossime partite.
DOMANI NON CAMBIA – Per domani contro il Verona la Roma non cambia fisionomia tattica. Si va avanti con il 4-3- 3, con qualche cambiamento negli uomini, ma sempre con lo stesso modulo. Ma l’allenatore non è rigido su questa formula, lo ha dimostrato anche nella partita contro l’Atletico Madrid, perché quando ha visto che la squadra stava soffrendo nella ripresa, ha inserito Fazio ed è passato alla difesa a tre. Questo può accadere ancora, con la difesa a tre o con “l’albero di Natale”, vale a dire il 4-3-2-1. Dipenderà dalle caratteristiche dei giocatori che Di Francesco deciderà di far giocare. E’ chiaro che se inserisce Fazio in difesa è più facile giocare a tre, come è accaduto martedì sera. Può accadere ancora, soprattutto quando sarà Manolas a saltare qualche partita. Del resto il tecnico deve fare i conti con i giocatori che ha, con la rosa che si ritrova a disposizione al termine del mercato. Gli avrebbe fatto comodo un altro difensore centrale (lo aveva chiesto), soluzioni diverse in attacco. Ma è arrivato Schick, che non è ancora pronto, ma quando lo sarà ha qualità così importanti che sarà inevitabile cambiare qualcosa, fare qualche accorgimento tattico per inserirlo nell’attacco giallorosso. Di Francesco conosce Roma e la Roma e per carattere è una persona serena. Non si lascia condizionare dalla critiche, nè dalle parole pronunciate a caldo dopo le partite. Anche perché Pallotta al termine della gara contro l’Atletico gli aveva fatto solo i complimenti, personalmente. Perché la percezione della realtà è diversa dalla realtà stessa. E nei giorni dopo l’Atletico è stato tutto tranquillo, anche con Dzeko, che ha rettificato le sue parole pronunciate a caldo.
CORRERE DI PIÙ – Dall’analisi che Di Francesco ha fatto con i suoi collaboratori dopo la partita con l’Atletico è emerso che complessivamente gli spagnoli hanno corso per quattro chilometri in più rispetto ai giallorossi. La Roma deve migliorare anche dal punto di vista atletico. Ci vuole più intensità nell’allenamento, per giocare a certi livelli. Del resto la preparazione è stata programmata tenendo presente la tournée americana e quindi durante l’estate Di Francesco non ha potuto lavorare come avrebbe voluto e come era abituato, perché nella sua esperienza al Sassuolo non ha mai dovuto fare lunghi viaggi durante la preparazione.