La Roma non vinceva da cinque partite contro l’Atalanta e l’arrivo di Di Francesco ha sfatato questo tabù. La squadra giallorossa ha superato il primo ostacolo soffrendo, ma ha portato a casa tre punti pesanti. Per il tecnico abruzzese è quasi un’impresa. Ha giocato con una squadra ancora incompleta su uno dei campi più difficili della serie A e questa vittoria gli darà la possibilità di lavorare più serenamente nei prossimi giorni alla ricerca di quei progressi che dovranno per forza arrivare.
CARATTERE – Di Francesco ha sottolineato la capacità della squadra di saper vincere soffrendo: «Avevo chiesto una prova di carattere rispetto all’ultima amichevole. L’anno scorso qui avevamo perso, questa volta no. Dovevamo essere più bravi negli ultimi venti minuti col possesso palla. Come fanno le squadre forti: vittoria sporca ma fondamentale». In panchina si è agitato molto e in occasione di un errore nel finale stava per spaccare il seggiolino: «Non la fate rivedere in tv (ride, ndr) altrimenti me lo fanno ripagare. Al 90’ non puoi concedere punizione dal limite, se sei in vantaggio». Una sola occasione da gol, la Roma anche in attacco deve migliorare: «L’Atalanta ha preso solo il palo nel secondo tempo. La squadra ha difeso bene. Ci hanno creato difficoltà su nostri errori. Mancava qualità in fase di costruzione nella nostra trequarti. Ma sono sereno. Prima c’era un altro allenatore, ma io porto avanti le mie idee. In questa partita siamo stati corti sempre e siamo stati bravi a soffrire. Non mi preoccupa lo scetticismo nei miei confronti. Bisogna accettare di essere incudine e martello».
VITTORIA SPORCA – Di Francesco sa che c’è molto da migliorare, ma con questa vittoria sarà più facile farlo: «Vittoria come questa si chiamano ‘sporche’, però me la tengo stretta perché non abbiamo preso gol e abbiamo saputo soffrire. Ci sono molti aspetti in cui avremmo potuto fare molto meglio dal punto di vista della qualità del gioco. Nella sofferenza non ci siamo mai disuniti. Vedere Nainggolan rincorrere gli avversari in quel modo è per me motivo di grande soddisfazione. Adesso gioca di più per la squadra ed è un aspetto che ritengo determinante a lunga gittata. La condizione fisica sta migliorando. Il fatto di essere stati in giro per il mondo non ha aiutato a lavorare in un determinato modo. Ora sarà più facile migliorare».