Da una parte Di Francesco, sempre pronto a rinviare con forza il discorso scudetto, preferendo esser realista e chiedendo ai suoi di dare fastidio alle squadre al vertice. Dall’altra dirigenza e proprietà, convinte di aver già costruito una squadra per il titolo. In particolare l’ad, Gandini: «Possiamo giocarcela con tutti fino alle fine – le parole rilasciate a Sky – la Roma è da scudetto perché è competitiva, costruita bene, con due titolari per ruolo, che può cambiare modo di giocare a seconda delle circostanze». Il premio scudetto è fissato a circa 14 milioni di euro, la stessa cifra per una qualificazione diretta alla prossima Champions. Valutazioni differenti sulla composizione della rosa, o solo un modo diverso di rapportarsi in comunicazione?
Di Francesco non vuole sentir fare ai suoi proclami, poi disattesi dalle partite, convinto che alla sua squadra manchi qualcosa in fase di costruzione. «Un giocatore che faccia densità numerica e salti l’uomo» aveva ammesso il tecnico qualche settimana fa parlando del mercato di gennaio. Un prototipo alla Salah. «Ma Momo voleva la cessione – rivela Gandini – e c’è stata alla fine la soddisfazione di tutti». Per la società non manca nulla e con il tempo Schick dovrà rappresentare il vero valore aggiunto. La vetta dista 7 punti – ma la gara con la Samp è da recuperare – ma resta fresca la batosta per l’eliminazione dalla coppa Italia e la sconfitta con la Juve. Nei prossimi giorni Di Francesco farà il punto della situazione con Monchi. L’intenzione è non prendere nessuno, a meno che non si presenti un’occasione vera – tipo Badelj dalla Fiorentina – e non far uscire nessuno, a meno che di offerte irrinunciabili o di prestare qualcuno per farlo crescere, vedi Under.