Dopo le parole di Strootman sulle strategie di mercato della Roma («Noi dobbiamo sempre vendere, non come Juve e Napoli»), Di Francesco chiede di restare su questioni di campo, per concentrarsi solamente su un periodo intenso di partite. Tre in otto giorni, a cominciare da oggi, a Udine, passando mercoledì per la trasferta Champions, contro lo Shakhtar, fino al Milan, la domenica successiva. «Spesso a Roma ci perdiamo in chiacchiere, quando invece noi, i giocatori per primi, dobbiamo concentrarci sugli obiettivi, campionato e Champions, pensiamo solamente a questo — è infastidito il tecnico giallorosso — i calciatori devono concentrarsi sulla Champions da ottenere e quella da giocare, facciamo i fatti».
E allora basta chiacchiere (per il momento) e largo alle scelte tecniche. Torna De Rossi, contro l’Udinese, bisognoso di raccogliere il maggior minutaggio possibile, in vista dell’impegno europeo. «Può fare due partite di fila — spiega Di Francesco — si allena bene e sta meglio, anche se non vi dico la formazione». Chi partirà dall’inizio è Juan Jesus. «È una possibilità, o da centrale o da terzino sinistro, anche se un po’ adattato. Valuterò, ma dovrebbe essere della partita». Quindi il brasiliano farà rifiatare uno tra Manolas e Kolarov, con il terzino maggior indiziato a riposare un po’. In attacco confermato Under, con Dzeko e Perotti, mentre Schick partirà da fuori pronto a subentrare. «Sta meglio Patrik, anche mentalmente — ammette Di Francesco — anche se non so se potrà partire dall’inizio. Di certo vedremo qualche rotazione in più, vogliamo tornare quelli di prima e per farlo servirà ritrovare continuità all’interno della stessa partita».