Questo pomeriggio, precisamente alle ore 18, l’allenatore della Roma Eusebio Di Francesco terrà una “Lezione magistrale” agli associati e agli studenti di Scienze Motorie presso l’aula magna dell’Università di Tor Vergata. Prima di entrare nella stessa, il mister si è intrattenuto coi cronisti presenti che lo aspettavano. Anche l’inviato di Tuttoasroma.it è presente all’evento. Queste le parole rilasciate dal tecnico abruzzese:
L’evento di stasera? “Credo sia bello fare lezioni all’Università da docente mi è sempre piaciuto, ma allo stesso modo l’entusiasmo e l’adrenalina che ti danno il calcio non te lo dà nessun’altra cosa. Sono due cose bellissime completamente differenti”.
E’ una tesi di laurea la sfida così intrigante con il Barcellona? “Credo sia una bellissima sfida, siamo contenti di potercela giocare. La cosa che non dobbiamo avere è la paura, grandissimo rispetto per una squadra forte ma non il timore di doverla affrontare. Dobbiamo essere orgogliosi di poterlo fare, a testa alta, con grande forza e dignità. Una squadra che vuole andare a fare quello che sa, sapendo che davanti c’è la squadra più forte del mondo.
La scossa è nata a Napoli? “Nell’ultimo periodo sì. Abbiamo fatto benissimo all’inizio, poi abbiamo avuto un periodo veramente di difficoltà, era sotto gli occhi di tutti. Ma adesso siamo tornati ad essere una squadra compatta, forte, con grandissimo equilibrio e questo credo possa fare la differenza da qui alla fine”.
Quanto state pensando già a questa sfida? Quante chance avete di passare? “C’è prima il Bologna, poi penseremo al Barcellona, che è un evento entusiasmante, dà gusto a prepararla sia a me che ai calciatori. Mi auguro possa essere motivo di grande orgoglio e soddisfazione quando ci vedremo il 10, dopo la gara di ritorno. Ma pensiamo prima di tutti a far bene a Bologna, per portare a casa i tre punti e mantenere il terzo posto e contemporaneamente prepararci per fare una grande partita all’andata, perché se dovessimo far male sarebbe più difficile affrontare il Barcellona in casa”.
Giocare il ritorno a casa può essere un vantaggio? La spinta del pubblico vi darà una mano? “Sono convinto che la spinta del pubblico la sentiremo anche a Barcellona. L’entusiasmo che c’è intorno alla squadra può solo che aiutare. Non dobbiamo perdere equilibrio dentro e fuori. Mi fa piacere che la gente venga a Barcellona perché sono occasioni rare, specialmente a Roma nell’ultimo periodo non è successo tanto. Questo ci deve far inorgoglire e far sentire la pressione giusta per andare ad affrontare il Barcellona”.
Schick sarà l’attaccante di riferimento della Roma il prossimo anno? “Dobbiamo dare a Patrik il tempo di crescere, migliorare e giocare con continuità, cosa che non sta facendo in questo momento. Io ho fatto delle scelte ben precise che si legano a delle partite, lui ha avuto meno possibilità degli altri ma ha anche avuto meno possibilità di allenarsi rispetto a tanti altri calciatori. Nel momento clou della stagione ho fatto delle scelte, ma vi assicuro, sono ripetitivo, che ha grandi mezzi. Deve migliorare in determinati movimenti ma la sua risposta dalla nazionale mi è piaciuta tantissimo, significa che si sta calando in questa realtà sapendo che ci sono delle difficoltà. Giocare o allenare a Roma non è facile, spetta a noi far vedere di meritarlo”.
Le voci di mercato possono distrarre la squadra in un momento decisivo? “Assolutamente no, nessuno ci sta pensando. Sono tutti proiettati al campionato e alla Champions, siamo dei professionisti e dobbiamo essere bravi a leggere le notizie giuste, ce ne sono tante altre sbagliate. L’equilibrio sta anche in questo, la professionalità prima di tutto e sono convinto di avere grandi professionisti in squadra”.