La sua mentalità non cambia. Eusebio Di Francesco adotterà contromisure particolari affrontando la Lazio che si difende con la linea a tre, come è accaduto contro Milan e Chelsea. Ma lo farà sempre con l’intenzione di andare ad aggredire, di essere propositivo. Il suo obiettivo sarà quello di limitare la squadra di Inzaghi nelle ripartenze e per farlo si affiderà all’aggressività. Che è arrivata a un discreto livello, può crescere ancora. L’ultima partita contro la Fiorentina è stata indicativa: due aggressioni al portatore di palla di Nainggolan hanno portato due gol. Contro la Lazio non cambia il concetto di calcio espresso contro il Chelsea. Nella Lazio preoccupano Luis Alberto e Milinkovic, la capacità realizzativa di Immobile. Di Francesco e i suoi collaboratori sanno che la squadra di Inzaghi gioca un bel calcio, ha palleggio, crea superiorità in mezzo al campo, ha tante qualità. Per non farla ripartire serve aggressività, su questo punto l’allenatore ha insistito molto in questi giorni. E l’altro concetto che ormai i giocatori della Roma hanno assimilato riguarda la riconquista del pallone appena gli avversari ne sono entrati in possesso, il più velocemente possibile, quando ancora i giocatori dell’altra squadra non hanno riguadagnato la posizione.
PRESSING – Il canovaccio tattico del derby non sarà molto diverso da quello che si è visto contro il Chelsea: pressing altissimo, sin dentro l’area di rigore avversaria, squadra cortissima per non far ripartire. Nel contropiede la Lazio può essere pericolosa. In attacco Di Francesco si affiderà ancora a Dzeko, che ha sfruttato la sosta per ritrovare energie. Non segna da cinque partite, ma ha sempre svolto un lavoro prezioso per la squadra. E’ il primo che va a far pressing, che apre spazi per i compagni. Di Francesco e il suo staff lo stanno caricando, facendo anche un po’ di pressione, per aiutarlo a tornare al gol. E’ l’unico giocatore di movimento a non aver saltato una partita, Schick ancora non è pronto, sarà convocato, ma solo per respirare l’aria del derby.
BUNKER – La difesa è chiamata a confermarsi contro il capocannoniere del campionato. La Roma è la squadra che ha incassato meno gol, solo sette. Sette clean sheet su undici partite di campionato, oltre a due di Champions League. La difesa è diventata un bunker grazie al lavoro collettivo che parte dagli attaccanti, passa dai centrocampisti e finisce con difensori e portiere. Alisson oggi è il miglior numero uno in Italia. La difesa è fatta: l’unico dubbio potrebbe essere a destra, ma Florenzi è in vantaggio su Bruno Peres.