Giù le barriere in Curva all’Olimpico per il derby in notturna del primo marzo tra Lazio e Roma. I divisori non verranno tolti ma solo abbassati. Il target è stato fissato ieri sera dal capo della Polizia Franco Gabrielli che ha fatto propria la direttiva del Viminale – su pressing del Ministero dello Sport – che ne auspicava la graduale eliminazione «in tempi ragionevoli», invitando ufficialmente Questura e Prefettura della Capitale a provvedere.
IL CORDOLO UMANO – La palla ora passa al Gos (il Gruppo operativo sicurezza interforze che presiede alla security dello stadio), società di Roma e Lazio, e Coni che torneranno a riunirsi per programmare i differenti step che porteranno tecnicamente alla svolta tanto attesa dalle tifoserie. Se non ci saranno ostacoli (ma dalle parti di Trigoria il ritorno dei tifosi sugli spalti è visto come una benedizione e a Formello la linea è quella di dare comunque esecuzione, quale ne sia la volontà, alle indicazioni del Governo) tutto sarà pronto per il 1 marzo. Nella direttiva, dunque, il Capo della Polizia invita il prefetto e il questore a lavorare affinché «si realizzi, fin dal prossimo derby serale di Tim Cup» previsto il 1 marzo, «l’abbassamento delle strutture divisorie centrali» e «il contestuale potenziamento degli steward a presidio delle linee di separazione». Vale a dire che, così come era stato ipotizzato nell’incontro ai primi di febbraio tra i vertici giallorossi e biancocelesti con i ministri Marco Minniti e Luca Lotti, le barriere formate da due pannelli di vetro alti ciascuno 1,10 metri bloccati con dei bulloni tra di loro, potranno essere parzialmente rimosse con l’inserimento di un cordolo più consistente di steward sugli spalti. Prima l’abbassamento poi l’eliminazione ma solo se i supporter non tradiranno la fiducia accordata dalle istituzioni.