Umberto Gandini
, amministratore delegato giallorosso, è intervenuto ai microfoni di ‘Roma TV’ per raccontare sia il momento che sta passando nella sua nuova avventura nella Capitale, sia della partita di lunedì contro il Milan, club dove ha lavorato per 23 anni.
(ROMA TV) Ci vediamo a 24 ore da una grande soddisfazione, quella di ieri? “Si assolutamente, si è affermato qualcosa che noi sapevamo dall’inizio, cioè che avevamo completamente ragione ad opporci su una squalifica che non doveva esserci appellandosi ad una prova televisiva che non doveva esserci. Molto contenti, è stata fatta giustizia e potremo giocare le prossime partite con tutti i giocatori disponibili”.
Da sottolineare il grande lavoro di squadra della società… “Come sempre. Ho trovato una società molto forte ed organizzata. Ho una bellissima relazione professionale con Baldissoni, con cui parlo tutti i giorni e posso soltanto sostenere quello che ha detto in risposta a Marotta, che ha detto tutto giusto ma che ha sbagliato a sul fatto che io e Mauro non parliamo, perché noi parliamo tutti i giorni”.
Come vive la vigilia della sfida al suo Milan? “Non è particolare, è molto interessante. Non si cancellano 23 anni di lavoro in un minuto, sono molto grato a loro che mi hanno permesso di arrivare dove sono. E’ una partita importante, il Milan sta facendo molto bene allenato da un ex romanista come Montella. Mi fa molto piacere sia una partita così importante tra due squadre che si sfidano per il titolo, è un bel prodotto e mostra la dimensione della Roma”.
Che partita si aspetta? “Una partita ben giocata, dove il Milan dovrà attendere e ripartire contro una squadra che fa del controllo la sua arma migliore. Non credo che ci potranno affrontare a viso aperto, saremo noi a fare la partita ma dovremo stare attenti a quando ripartiranno. Sono in fiducia e vanno presi con le molle, è un giusto ostacolo nella nostra strada per l’eccellenza”.
Sarà un fine settimane importante…“Lunedì sarà anche molto importante, avremo l’avversario dell’Europa League e quello della Youth League. Avremo ulteriori motivazioni per far bene, siamo destinati a far bene e sono molto contento di farne parte”.
Che effetto le hanno fatto i tifosi nell’allenamento al Tre Fontane? “E’ stata una bellissima emozione, è stato bello per la squadra per celebrare un successo importante. E’ la dimostrazione della grande passione della tifoseria romanista e la voglia della squadra di stare in mezzo ai tifosi. Vogliamo fare capire ai tifosi quanto vogliamo averli vicino a noi, sia in trasferta che all’Olimpico dove ci esprimiamo al meglio. Avere il supporto anche quando le cose non andranno bene”.
Si è reso subito conto di cosa è il derby…“E’ stato bello, un po’ particolare perché giocato in trasferta ma la cosa più importante era vincere per la classifica e dimostrare di essere una grande squadra. Al primo tempo non è stato facile, ma nel secondo tempo siamo riusciti a fare quello che fanno le grandi squadra, approfittare degli errori altrui. Un bel derby, bello vincere e prendere i 3 punti”.
E’ importante vincere anche le partite “sudate”… “Assolutamente, non puoi giocare sempre bene e non puoi sempre vincere. Quello che ho sempre creduto è che il nostro dovere è essere competitivi più a lungo possibile. Purtroppo vince uno solo, ma il fatto che la Roma sia sempre al vertice è un sintomo di quanto la società voglia essere protagonista”.
Quali sono le sfide personali di Gandini e quali quelle della società? “Le sfide sono quelle di rendere sempre più grande una società già importante, soprattutto nel campionato europeo dove abbiamo più ampi margini di crescita. Nulla può prescindere dai risultati, dobbiamo continuare a essere competitivi e per quanto mi riguarda devo portare quella consapevolezza di cui il club ha bisogno. Le sfide sono quotidiane, quelle di far crescere il sistema Italia, la sfida verso il nuovo stadio, quella verso una dimensione economica più consona per i proprietari e gli azionisti”.
In che direzione sta andando il nostro calcio inserito nel contesto internazionale? “Il nostro calcio dovrebbe fare tesoro delle riflessioni che sta facendo nell’ultimo periodo, ci stiamo confrontando e stiamo prendendo coscienza dei problemi e delle soluzioni. Dobbiamo fare un passo indietro verso l’interesse comune. Pensare più come sistema che come condominio formato da 20 squadre com’è la Lega Calcio. Soprattutto una maggiore consapevolezza dell’importanza dell’Italia nello scacchiere internazionale. La Super Champions? Ci sono squadre troppo importanti in Italia perché queste non partecipino in Europa. Il risultato di avere la finale europea in Italia nel 2019 è un altro grande risultato. Il calcio italiano deve tornare al suo livello di un tempo, diventare una destinazione definitiva e non di passaggio”.
Gandini calciatore? “Classico da oratorio, fondamentalmente giocavo avanti per via del peso. Ho un passato da giocatore di Hockey su ghiaccio, avevo quel tipo di stazza li. E’ difficile giocare a Hockey, è una superficie che non è la tua e un campo senza via di fuga. Nel calcio hai grande possibilità di fuga, il campo non ha vincoli”.
Come va il suo ambientamento a Roma? “Mi sto trovando molto bene, la città è meravigliosa il clima splendido. Ho scelto di vivere in centro per vivere la città al massimo. Sono qui con mia moglie e la città è molto accogliente, le persone molto gentili. Sono molto contento”.
L’importanza della vicinanza lunedì sera? “Deve essere importante per i romanisti. Noi vogliamo che l’Olimpico ritorni a essere il fortino che è sempre stato. L’ho vissuto per tanti anni da avversario. Ci sono molti problemi che stiamo cercando di risolvere. I tifosi della Roma devono essere all’Olimpico”.