In vista della sfida di Marassi tra Genoa e Roma, la prima nel 2017 per rossoblu e giallorossi, andiamo a mettere a confronto due tra i pilastri delle difese dei due club: Nicolas Burdisso e Federico Fazio.
LE ORIGINI Federico Fazio nasce il 17 marzo 1987 a Ramos Mejía, nella provincia di Buenos Aires. Debutta in seconda divisione a 18 anni, nel 2005, nel Ferro Carril Oeste, la squadra di ferrovieri della capitale argentina. Scende in campo da titolare 48 volte e tanto basta al Siviglia per acquistarlo, nel gennaio 2007, per 800.000 euro. Inizialmente viene aggregato nel Siviglia B, per poi esordire con la prima squadra, allenata da Manolo Jimenez. Nel giro di due anni conquista un oro con la selezione argentina nel torneo sub 20 in Canada e uno alle Olimpiadi di Pechino.
Ad Altos de Chipion, nella provincia di Cordoba, il 12 aprile del 1981 nasce Nicolas Burdisso. Cresce calcisticamente nel Boca Juniors e qui ottiene i suoi successi principali, nell’epoca d’oro di Carlos Bianchi: due Campionati argentini, tre Coppe Libertadores e due Coppe Intercontinentali. Con la partenza di Samuel direzione Roma, Burdisso diventa titolare. Nel 2004, dopo 164 gettoni con gli Xeneizes, arriva la chiamata dell’Inter.
LA CARRIERA Sette lunghe stagioni in Andalusia per Fazio, che merita e indossa la fascia capitano, vincendo una Coppa di Spagna, una Supercoppa e due Europa League. In più l’argentino faceva parte anche della rosa degli andalusi nel 2006/07, stagione in cui il Siviglia vinse la seconda delle sue cinque Europa League. Insomma, uno abituato al successo: “Vincere deve diventare la normalità”, il suo mantra. Nel 2014 il Tottenham lo preleva per una cifra vicina ai 10 milioni di euro. 30 presenze nella prima stagione, nessuna con gli Spurs nella Premier League 15/16 complice anche qualche problema fisico.
In nerazzurro Burdisso trova tanti argentini e Roberto Mancini in panchina. Dopo pochi mesi alla figlia Angelina però viene diagnosticata una leucemia acuta: Nicolas per seguire le cure della figlia decide di tornare in Argentina e restare vicino alla famiglia. Superato il momento critico, nel 2005 torna a disposizione. Neanche in nerazzurro mancano i successi: due Coppe Italia, due Supercoppe italiane e quattro Scudetti. Esaurito il suo ciclo a San Siro, Burdisso nell’agosto del 2009 si trasferisce in prestito alla Roma allenata da Claudio Ranieri. Resta in giallorosso per oltre quattro stagioni, nel mezzo un campionato sfiorato (2009/10), un gravissimo infortunio al ginocchio (2011/12) e un motto, nel cuore dei tifosi: “Si gioca come si vive”.
IL PRESENTE Fazio atterra a Fiumicino i primi d’agosto del 2016 con un pedigree di tutto rispetto e delle caratteristiche che sembrano fare proprio al caso della Roma: grazie alla sua altezza di 1.98 è dominante nei contrasti aerei, con una percentuale di duelli vinti del 70%. Dato che può illudere, visto che non è solo il colpo di testa che fa di Fazio, ormai alla ventiduesima presenza in giallorosso, un difensore affidabile e continuo. Impressionano anche il suo senso della posizione e la sua capacità d’impostazione. “Ultimamente stiamo facendo bene in difesa, ma questo non dipende solo dai singoli, la squadra è più unita”, ha detto qualche giorno fa a Roma Tv.
Nel gennaio 2014 il trasferimento di Burdisso al Genoa, di cui diventa capitano nella stagione successiva. E leader, sia prima con Gasperini che ora con Juric. “In questo momento darei un 6,5 alla nostra stagione: stiamo andando oltre le aspettative, abbiamo iniziato in modo ottimo poi abbiamo trovato qualche difficoltà”, ha detto Burdisso a Rai Sport, commentanto il campionato dei rossoblù. Che fanno di Marassi un fortino quasi invalicabile (solo una sconfitta quest’anno).