Insieme Edin Dzeko e Mohamed Salah hanno partecipato a 57 delle 85 marcature stagionali della Roma: 29 reti e 9 assist per il centravanti bosniaco, 10 gol e 9 passaggi vincenti per l’attaccante egiziano. Per questo non può essere un caso che la formazione giallorossa abbia perso tre (Villarreal, Lazio e Napoli) delle ultime quattro partite in cui entrambi sono rimasti a secco. Unica eccezione, in mezzo a questo percorso a ostacoli, la vittoria di San Siro contro l’Inter, in cui il bosniaco ha comunque conquistato il calcio di rigore che ha portato al definitivo 3-1 realizzato da Perotti.
Nell’ultima occasione in cui entrambi hanno segnato, lo scorso 19 febbraio all’Olimpico contro il Torino, è stato un trionfo (4-1 il risultato con Dzeko che ha aperto le marcature e Salah che sette minuti dopo ha messo in cassaforte il risultato). Ma poi qualche meccanismo si è bloccato, anche perché Spalletti ha dovuto fare i conti con un po’ di turnover, che in realtà ha riguardato più «Momo» che Dzeko, vero insostituibile nell’organico romanista. Entrambi giocheranno titolari domani sera contro i francesi dell’Olympique a Lione (ore 21.05, arbitra l’inglese Taylor) nella gara di andata degli ottavi di finale di Europa League, e dai loro piedi passeranno gran parte delle possibilità di passaggio del turno della Roma.
Per capire quanto siano importanti basta analizzare un paio di dati. Il primo: quando uno dei due (o entrambi) è finito nel tabellino dei marcatori, solamente una volta in questa stagione (a Genova contro la Sampdoria, quando Dzeko realizzò il gol del momentaneo 2-1) la Roma non ha vinto. Il secondo: con 3043 minuti complessivi, il bosniaco è il secondo giocatore più utilizzato della rosa (più di lui solo Nainggolan, con 3075). Salah è indietro ma è mancato quasi due mesi per un infortunio prima e per la Coppa d’Africa poi, e nonostante questo ha giocato 1992 minuti, più di tutti i suoi rivali nel ruolo (El Shaarawy e Perotti).
Quello europeo è un palcoscenico su cui Edin Dzeko si trova particolarmente a proprio agio. Con 8 reti, infatti, l’ex attaccante del Manchester City è il capocannoniere dell’Europa League: la sua media è di un gol ogni 43 minuti, in pratica segna 2 reti a partita e infatti il suo bottino è il frutto di 2 triplette (contro Viktoria Plzen e Villarreal) e una doppietta (con l’Austria Vienna). L’ultima soddisfazione europea se l’è presa nella gara di andata col Villarreal: i suoi tre gol hanno consentito alla Roma di ipotecare il passaggio del turno e di risparmiarsi nel ritorno. Lo stesso non si può di dire di Salah, che ha segnato 9 delle sue reti in serie A: l’unica gioia internazionale l’ha avuta contro l’Astra Giurgiu all’Olimpico, il 29 settembre scorso. Sono passati 164 giorni, troppi per un calciatore così determinante.