Da Di Francesco a Monchi. E viceversa. Il ritiro di Pinzolo sembra un palleggio tra i due nuovi protagonisti della Roma, aspettando che la squadra «vera» si ricompatti per la tournée. Allenamenti, indicazioni, tifosi in festa, tutto bello per carità, ma la vetrina continuano a prendersela loro. Anticipando quanto sta per succedere sul mercato. Quello in uscita, almeno per i «big», si è concluso con le partenze di Salah, Rudiger e Paredes. Gli altri pezzi da novanta della rosa giallorossa non sono in vendita, a partire da Radja Nainggolan che Spalletti e Sabatini vedrebbero molto volentieri con la maglia dell’Inter. La Roma fa muro, continua a limare i dettagli di un rinnovo di contratto che a Trigoria si dà quasi per scontato, ma non passa giorno senza una notizia sulla possibile partenza del Ninja. Perché evidentemente qualcosa da Milano continua a muoversi sotto traccia. E allora Di Francesco decide di scendere in campo. «Radja è un giocatore forte – dice l’allenatore giallorosso – e noi ce lo vogliamo tenere stretto. È l’obiettivo mio e della società, lo avremo sicuramente nel ritiro degli Stati Uniti. Ha qualità molto importanti, sa sia interdire e attaccare». A Nainggolan riesce come pochi al mondo, i romanisti orfani di Totti si attaccano a lui e pochi altri per identificarsi in un nuovo idolo, e non vedono l’ora che possa arrivare la conferma ufficiale della sua permanenza. Manca ancora l’accordo economico definitivo tra il procuratore Beltrami e il club di Pallotta, il belga è stanco di attendere e non lo ha nascosto nelle sue «incursioni» sui social. Tra una battuta e l’altra sta mettendo pressione alla Roma, con lo scopo di arrivare comunque alla firma: si va verso un rinnovo fino al 2021, con stipendio aumentato a circa 5 milioni grazie ai premi. Di Francesco attende fiducioso e, astutamente, punta il dito contro l’unico giocatore che non allenerà nel commentare quanto scritto dai giocatori domenica su Instagram in risposta al saluto di Rudiger fatto da Strootman, che ieri ha corretto il tiro postando cuoricini giallorossi. «Ritengo – attacca Eusebio a Sky – che è stato poco elegante Salah nel fare quel commento («il prossimo ad andar via sarà Radja» aveva ironizzato sul social l’egiziano) visto che è uno di quelli che è voluto andare in Premier».
Poi l’allenatore non si tira indietro quando gli viene chiesta la lista degli acquisti, già concordata con Monchi: «L’alternativa a Dzeko, i due esterni offensivi, un terzino sinistro e un centrale difensivo. A centrocampo stiamo bene, dobbiamo andare a toccare gli altri reparti». Dunque i nuovi attaccanti saranno tre, uno dovrebbe essere Defrel a patto che il Sassuolo abbassi il prezzo rispetto ai 25 milioni richiesti. Sugli altri due nomi resta un alone di mistero, Monchi ha inviato almeno un paio di proposte scritte in giro per l’Europa e aspetta di raccogliere i frutti a breve. Se gli acquisti davanti saranno tre, viene naturale pensare che Florenzi non venga considerato per quel reparto. Ma la realtà è che Eusebio non ha ancora deciso come trasformare il jolly in uno specialista quando sarà guarito. Intanto conferma che «Gonalons e De Rossi si giocheranno il posto anche se stiamo cercando di formare 22 titolari». Considerando che Emerson sarà pronto all’incirca a novembre, oltre al terzino sinistro (piacciono sempre Durmisi e Stafylidis) vuole un quinto centrale in modo da poter spostare, all’occorrenza, Juan Jesus o Moreno sulla corsia mancina. Sembra in dirittura d’ arrivo l’operazione-Nastasic: l’agente del serbo, lo stesso di Di Francesco, è passato per Pinzolo mentre Monchi sta limando il prezzo con lo Schalke, che chiede 15 milioni di euro fissati in una clausola. Intanto Mario Rui ha firmato per il Napoli, il suo prestito frutterà 2.25 milioni subito più altri 7 (e 1 di bonus) al momento del riscatto obbligatorio. Ponce va al Lille in prestito con diritto di riscatto a 11 milioni, per Zukanovic al Genoa c’è l’obbligo di riscatto a 1 milione e mezzo.
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