‘Buona la prima’. Nonostante il brutto periodo attraversato dalla Roma prima della trasferta di Palermo, Clement Grenier ha saputo calarsi alla perfezione nello spartito tattico di Luciano Spalletti, sfruttando molto bene il suo primo ciack da attore protagonista in giallorosso. Al di là del chirurgico assist per El Shaarawy, il centrocampista francese ha messo in mostra un’ottima personalità e una capacità di palleggio mai banale. “Ho sentito Clement ed è molto contento per il suo esordio da titolare – le parole di Giuseppe Colombo, agente ed intermediario dell’ex Lione, a Calciomercato.it – Lui ha lavorato sodo in questi mesi per poter arrivare pronto alla chiamata. E’ arrivata ieri, ma non sarebbe cambiato nulla se fosse arrivata più tardi. E’ un giocatore di grande personalità e i calciatori come lui non hanno problemi da questo punto di vista. Per me e per gli addetti ai lavori non è stata una sorpresa e può fare ancora di più”.
Colombo: “Grenier e l’Europa League, che rimpianto”– Nella gara di ieri, Grenier ha messo in mostra la sua duttilità tattica che gli consente di ricoprire più posizioni in campo. “E’ un calciatore pensante che sa palleggiare e può ricoprire più ruoli nel centrocampo. Ha recuperato tanti palloni perché sa giocare tra le linee ma anche nel recupero e nelle ripartenze, molte sono partite dai suoi piedi ieri. Futuro in giallorosso e riscatto durante la prossima sessione di calciomercato Roma? Il futuro è giovedì, si pensa solo al Lione e a cercare la qualificazione. Conta solo questo e pensare partita per partita. In un club importante come la Roma bisogna farsi trovare sempre pronti, il discorso non vale solo per Clement. Occorre remare tanto per gli obiettivi comuni. Ce ne sono ancora tre e a questo punto della stagione ciò è uno stimolo importantissimo per tutti. Devono dare il 100%. E’ un grande rammarico non poter giocare giovedì perché Clement è un giocatore di livello internazionale e avrebbe potuto dare il suo contributo nel caso in cui il Mister lo avesse messo in campo. La gestione di Spalletti è ottima e lungimirante, perché in questo periodo ci si gioca tutto”.
Un’ultima considerazione sul rapporto tra qualità e quantità del minutaggio. “Sono d’accordo con chi dice che anche dieci minuti possono essere importanti e determinanti, è importante la qualità e non la quantità. Si va verso questo pensiero. La qualità conta più della quantità. Mercoledì scorso ne abbiamo avuto la dimostrazione col Barcellona: se non sei pronto psicologicamente non fai questi risultati, la fortuna da sola non basta. In dieci minuti è cambiato tutto. Le partite si vincono in 24, non le vinci più in 11. Chi entra diventa spesso più importante di chi ha giocato prima”. Sergi Roberto docet.