Un po’ come nel 2004 e nel 2017, quando la gente romanista ha avuto davvero paura di perderlo per sempre. Prima quando bisticciò con il presidente Franco Sensi, iniziando a pensare all’idea di poter andare al Real Madrid, poi quando la carta d’identità (e Luciano Spalletti) gli presentò il conto di un addio struggente come quello del 28 maggio. Roma oggi vive proprio quella preoccupazione lì, quella di perdere per sempre la propria identità. Che poi, appunto, si specchia nel volto di Francesco Totti, per molti tifosi anche più importante della Roma stessa. (…)
Ieri la paura ha iniziato a diffondersi, col tam tam delle radio e dei social. E ha preso piede dopo il messaggio di Totti. Ed è in quel momento, dopo aver letto le sue parole, che la gente ha realizzato che il pericolo era concreto. E che la possibilità che Totti possa lasciare la Roma non è un’idea, una supposizione o una semplice indiscrezione. Così la paura ha generato anche rabbia e dolore, anche se qualcuno ha cominciato a chiedere a Totti di sporcarsi le mani. (…)
FONTE: La Gazzetta dello Sport