(…) Insomma, domani sera al Dragao di Oporto toccherà a Nicolò Zaniolo fare da spalla a Edin in quella caccia al gol che potrebbe essere indispensabile per i quarti. Come dire, ognuno faccia la sua parte. Il centravanti bosniaco porta in dote la storia, il centrocampista italiano l’entusiasmo. Una miscela potenzialmente eccellente, tanto più che il pozzo a cui attinge Dzeko non è così vetusto come i 33 anni alle porte (il 17 marzo) lascerebbero pensare. Nell’anno solare 2018 infatti, insieme a Lewandowsky del Bayern Monaco, è stato il cannoniere principe della Champions con 10 gol all’attivo, peraltro salomonicamente divisi tra i due tornei (seconda parte del 2017-18 e prima parte del 2018-19). Con queste premesse, come non fidarsi di lui?
Chi di cui invece tutti si fidano è Zaniolo, nonostante sui social qualche illuminato faccia notare che «da quando la mamma è diventata famosa» (causa «Le Iene»), lui non segna più. Vuoi vedere che, dopo la doppietta dell’andata, gli toccherà fare gol anche per smentire queste associazioni (troppo) libere? Al netto delle chiacchiere, Nicolò è pronto, anche se Di Francesco deve decidere se farlo giocare esterno alto oppure trequartista nel 4-2-3-1.(…) La faccia sfrontata della Roma contro il Porto sarà quella di Dzeko e Zaniolo, un «vecchio» e un giovane in cerca di futuro.