Come rovinarsi un anniversario. Ai romanisti non è più consentito neppure di godersi il ricordo dell’ultimo scudetto vinto il 17 giugno 2001, una data che da oggi diverrà anche quella in cui Francesco Totti lascia il club dopo trent’anni. Ore 14, Salone d’Onore del Coni, l’addio della bandiera giallorossa si consumerà in diretta televisiva nazionale (Rai 2, Sky e Tgcom24) in una conferenza stampa che si annuncia pesantissima.
Non bastava lo straziante (e forzato) saluto da giocatore del 2017, con l’Olimpico in lacrime e costretto a viversi lo stesso copione neppure un mese fa con De Rossi. Una «tragedia» popolare dietro l’altra, come se la Roma non riuscisse a trovare una via d’uscita per guardare al futuro con positività.
Non aiuterà di certo a migliorare il clima quanto dirà oggi Totti al Coni. Ha intenzione di chiarire senza peli sulla lingua i motivi dell’addio, c’è da aspettarsi bordate al «nemico» Franco Baldini, freddezza con Pallotta e la proprietà americana, più altri sassolini sparsi e
magari qualche rivelazione a sorpresa. E probabile che dallo sfogo lascerà fuori il Ceo Guido Fienga, colui che si è speso più di tutti negli ultimi mesi per provare a coinvolgerlo nella gestione societaria. Totti ha apprezzato, ma non basta: nella Roma come dirigente si sente sopportato, mai realmente incisivo e ha deciso di proseguire la sua vita professionale lontano dalla «casa» di sempre, stracciando con qualche anno d’anticipo il contratto e lasciando 2.4 milioni sul tavolo di Trigoria, con contestuale rifiuto del ruolo di direttore tecnico.
Il suo staff, guidato dalla cognata Silvia Blasi che cura da tempo la comunicazione per lui, è stato inondato di richieste di accrediti, i presenti in platea saranno oltre 200 e al fianco di Totti ci sarà il giornalista Paolo Condò, scelto come moderatore. Lui che ha scritto insieme a
Francesco l’autobiografia «Un capitano» che ha preceduto fiction e docu-film attualmente in produzione per portare sugli schermi la vita del simbolo romanista, oltre a una sit-com con la moglie Ilary. Oggi inizia un nuovo capitolo, all’insegna della freddezza e della polemica. Totti ha ottenuto l’ospitalità del Coni grazie al rapporto speciale che ha col presidente Giovanni Malagò e non ha voluto coinvolgere la Roma, che infatti non avrà rappresentanti in sala.
E il primo passaggio ufficiale del Totti post-giallorosso, in attesa di scoprire cosa gli riserverà il futuro. A livello economico ha costruito una sorta di industria personale grazie alle presenze da star ai più svariati eventi, progetti e spot pubblicitari: già firmati nuovi contratti milionari. La Figc gli offre un ruolo come direttore delle Academies, intanto sarà testimonial di Euro2020 perl’Italia e in futuro per il Mondiale in Qatar. Diversi amici procuratori gli propongono di lavorare insieme e l’idea lo stuzzica, Domani inizierà le vacanze a Ibiza, a inizio luglio, mentre la Roma starà sudando a Pinzolo, lui è atteso come testimonial (dal 1° al 7) del torneo Gillette Padel Vip a Sabaudia, la sua storica residenza estiva.
Il padel è l’altra grande passione sportiva, con l’ex compagno Alberto Aquilani inseparabile spalla sui campi e possibile partner di un progetto a breve. Insomma a Totti non mancano motivi per guardare avanti con entusiasmo, dopo essersi tolto un macigno dallo stomaco. La Roma, invece, resta orfana dei suoi simboli più riconosciuti, nel giro di venti giorni perde il Dieci e De Rossi, ma una volta assorbito il colpo, che mediaticamente e a livello ambientale sarà durissimo, avrà più spazio di manovra per imporre le proprie idee. Con qualche condizionamento in meno.
FONTE: Il Tempo – A. Austini