Nove mesi e mezzo. Tanto è trascorso dall’ultima rete casalinga in campionato di Edin Dzeko. Troppo per chiunque, figuriamoci per un bomber di razza come il bosniaco. Era il 28 aprile scorso, in casa contro il Chievo, il giorno in cui il numero 9 si è trovato a esultare l’ultima volta davanti al proprio pubblico. Una doppietta che lo ha portato fino a quota sedici in Serie A. Cifra lontana dai ventinove centri da record dell’annata precedente (quella conclusa con il trono di capocannoniere conquistato), ma comunque di tutto rispetto. Soprattutto se incastonata in una stagione che lo ha visto trascinatore assoluto della splendida cavalcata romanista in Champions. L’Europa continua a essere il suo territorio di caccia preferito e anche martedì scorso contro il Porto soltanto i pali gli hanno negato l’ennesima gioia personale (anche se il secondo legno colpito ha contribuito a mandare in gol Zaniolo).
Eppure la media attuale nella competizione delle stelle continua a essere stratosferica per Dzeko: anche in quella in corso ha messo a segno cinque reti in cinque presenze. Ironia della sorte, le sue firme sui match europei sono arrivate tutte all’Olimpico. Specchio di una singolare suddivisione che lo ha visto realizzatore sempre a Roma in coppa campioni, come esclusivamente in trasferta in campionato. Casa, agrodolce casa. In Champions ha aperto le sue marcature in grande stile, con una tripletta al Plzen alla seconda giornata del girone eliminatorio – la prima disputata dai giallorossi in Italia – bissando un’altra serata da mattatore ancora contro i cechi (tre gol anche in quella circostanza), due stagioni fa in Europa League. Poi una doppietta nel turno successivo rifilata questa volta al Cska Mosca, che lo ha fatto volare nella speciale graduatoria dei bomber europei, a pari merito con un certo Messi. Ma un infortunio muscolare lo ha sottratto alla Roma sul più bello (proprio alla vigilia della sfida casalinga contro il Real, che avrebbe potuto invertire le prime due classificate del gruppo) e in Champions è rientrato soltanto col Porto, risultando comunque fra i migliori in campo. (…)
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