La Roma pareggia la prima partita del campionato e butta via due punti che avrebbe conquistato al termine di novantacinque minuti difficili se non ci fosse stato un momento di follia di Daniele De Rossi, non il primo nella carriera del capitano giallorosso. Al 14′ della ripresa la Roma era passata in vantaggio con il gol di El Shaarawy, in una delle rare occasioni pericolose, grazie a un bell’assist di Florenzi. Erano passati dieci minuti da quando la squadra di Di Francesco aveva sbloccato il risultato e il Genoa non sembrava in grado di organizzare una reazione per impensierire Alisson. Su azione di calcio d’angolo De Rossi e Lapadula, entrato in campo da pochi minuti, si sono ostacolati a vicenda in area e nella colluttazione il romanista ha colpito l’attaccante Genoa con uno schiaffo al volto. Sono passati due minuti dall’episodio incriminato a quando l’arbitro Giacomelli, dopo aver richiesto l’assistenza del Var, ha indicato il dischetto del rigore ed estratto il cartellino rosso per De Rossi.
QUANTO PESA – La Roma, che stava portando a casa la sesta vittoria consecutiva in trasferta di questo campionato, è stata penalizzata in modo determinante dall’episodio, che ha cambiato la partita e che le ha fatto perdere terreno dalle squadre che la precedono in classifica. E l’incrocio dei pali colpito da Strootman nel finale e la parata sulla linea di porta di Perin negli ultimi minuti del recupero hanno vanificato il tentativo di riacciuffare una vittoria che la Roma pur senza brillare avrebbe meritato. La squadra di Di Francesco ha esercitato il 70 per cento di possesso palla, Alisson non ha dovuto fare neppure una parata, anche se nel finale Lapadula, sfuggito in contropiede ai difensori giallorossi, ha fallito l’occasione per vincere la partita, con un tiro di sinistro da dimenticare. Sarebbe stata una beffa. Ancora cinque cambi rispetto all’ultima partita a Madrid. Di Francesco ha mandato in campo i giocatori più esperti, con l’obiettivo di continuare la serie positiva in campionato. In difesa ha riposato Manolas, con l’inserimento di Juan Jesus in coppia con Fazio. Il brasiliano è stato il migliore in campo, ha recuperato tanti palloni ed è stato protagonista di un salvataggio su Taarabdt. A centrocampo De Rossi con Nainggolan e Strootman. In attacco confermato il tridente del derby: El Shaarawy e Perotti con Dzeko. L’argentino, fischiato dai suoi ex tifosi, è sembrato stanco e non è riuscito a saltare l’uomo, controllato bene da Izzo e Rosi. Molto spesso è dovuto accentrarsi per andare a cercare spazi che non trovava sulla fascia di competenza. La Roma ha seguito le indicazioni di Di Francesco per i primi venti minuti, poi ha perso aggressività, non si è buttata con entusiasmo nel pressing come nelle precedenti partite. E’ stato invece tosto il Genoa, che con la superiorità numerica a centrocampo ha chiuso tutti gli spazi alla Roma, incapace di portare i rifornimenti a Dzeko. Ballardini ha aspettato la squadra giallorossa, organizzando la fase difensiva con cinque uomini e lasciando ai tre centrali di centrocampo il compito di limitare Nainggolan e Strootman e di togliere il tempo a De Rossi di far ripartire l’azione.
FINALMENTE SCHICK – Dzeko è scomparso dopo i primi minuti, El Shaarawy prima del gol (bello l’anticipo su Izzo e l’esecuzione) non ha combinato molto di più di Perotti. Rimasto con un uomo in meno, Di Francesco ha corretto la Roma, inserendo nell’ultimo quarto d’ora prima Gonalons al posto di El Shaarawy, passando a un 4-3-2 e nel finale tornando al 4-2-3 con Schick, Dzeko e Defrel nel tridente. Il ceco in pochi minuti è stato pericoloso, ha sfiorato un paio di volte il gol, ha dimostrato di essere sulla strada del completo recupero. E’ la nota positiva di questa partita, che la Roma deve dimenticare in fretta.