(SKY) E’ vero che in Italia c’è più pressione? “Quando ho iniziato a giocare con la Roma, certe partite le vivevo 3-4 giorni prima, poi col tempo sono riuscito a gestire e lasciare fuori tutte le pressioni e le chiacchiere che sono fuori dallo spogliatoio. E’ la cosa che deve importare a qualunque giocatore, cercare di isolarsi ma non solo a Roma”.
Noti il percorso evolutivo? “Da una parte sì, ma prima non è che non eravamo una squadra, avevamo perso la carreggiata centrale del nostro obiettivo. Oggi era l’inizio dell’ultima curva per una corsa dei cavalli, dobbiamo dare tutto come fatto stasera. Abbiamo fatto un buon primo tempo, nei primi 20′ del secondo loro molto bene, ci hanno messo un po’ sotto. Il pareggio è giusto”.
Cambiano tendenze in questa corsa? “Secondo me no, finché la matematica non dà giudizio siamo tutti dentro. Ci sono ancora tante partite che daranno punti, la classifica non mi piace vorrei stare più in alto, ma in queste giornate daremo il 120% per questa maglia”.
Cosa vi chiede di diverso Ranieri? “Ci vuole tempo per portare la propria filosofia di gioco, con Di Francesco oggi avremmo fatto un pressing diverso, con il mister abbiamo una filosofia diversa. C’è un castello da proteggere dove non può entrarci nessuno e tutti e 11 devono difenderlo. E’ la sua filosofia, ci abbiamo messo un po di tempo a capirlo com’era normale, sennò saremmo stati dei fenomeni, e ora stiamo raccogliendo i frutti”.
Non hai mai pensato “ma chi me l’ha fatto fare a fare il terzino”?
“Lo rifarei 100 volte, io nel campo ci morirei, non è assolutamente un problema. Il mio motto è dall’1 all’11 vanno bene tutti, sono fatto così. A volte ho preferenze in certe partite nel giocare in una certa posizione. Giocare dietro mi piace e penso esalti le mie qualità”.
Corriamo poco in Italia? “C’è una grande differenza tra correre poco e bene, possiamo fare anche 2 km meno degli avversari ma se corri bene la partita la vinci secondo me”.
(ROMA TV) Il bilancio del match? “Positivo, abbiamo fatto una buona partita, iniziando bene. Abbiamo sofferto la loro fisicità a inizio secondo, poi la gara si è equilibrata. Torniamo a casa convinti di un risultato importante che ci dà sensazioni positive”.
Vi state adeguando a Ranieri… “Sì, ovviamente ci volevano un po’ di partite e ultimamente abbiamo migliorato il gioco come vuole lui. I risultati si stanno vedendo ma dobbiamo continuare con questa voglia di difendere in 11 e attaccare in 11. Portare a casa risultati importanti sarà fondamentale”.
Siete più consapevoli? “Questo c’era anche prima, ci sono anche altre componenti che non si controllano. Ora ci riescono più cose, oggi la fase difensiva è stata quasi perfetta secondo me. Il gol loro è una buona giocata fatta da loro. Abbiamo preso una strada importante, quella di essere compatti e difendere palla su palla. Si devono fare punti adesso che è fondamentale, ma lo fa tutto il gruppo, non solo gli 11 che giocano. Bisogna avere una rosa compatta, se lo siamo possiamo fare veramente bene”.
Ranieri vi aveva messo in guardia sul gioco dell’Inter? Nel gol avevano superiorità… “Magari potevamo gestirla diversamente, secondo me avevo il 50% di possibilità, o prendevo Icardi o Perisic e in quel momento ho scelto il male maggiore, cioè Icardi, che era più vicino alla porta. Ma è andata così, vediamo anche le cose buone che sono state tante. Ritorniamo a casa con un buon punto consapevoli della nostra forza”.
Il mani di Borja sul tuo cross? “Non l’ho rivisto, a me sembrava mano. Guida m’ha detto che aveva toccato prima la testa, dobbiamo ovviamente crederci e accettarlo”.