La sconfitta contro il Torino è stata cocente, la Roma è fuori dalla Coppa Italia. Ora la squadra di Di Francesco si dovrà concentrare esclusivamente su Champions League e Serie A. Proprio per non perdere terreno in campionato, è di fondamentale importanza la sfida di domani contro la Juventus all’Allianz Stadium. Il mister giallorosso si presenterà alle 13.45 in conferenza stampa per rispondere alle domande dei cronisti in merito alla delicatissima sfida contro i bianconeri. Tuttoasroma.it proporrà la diretta testuale dell’evento:
Come preparate la partita? “Innanzitutto buon Natale a tutti, parto da questo. Si prepara come una partita importantissima, non dico decisiva, ma importante. La squadra deve cercare a tutti i costi un risultato positivo in un campo difficile, non cambierà l’idea di calcio acquisita dalla Roma.”
Allegri dice che siete l’antagonista più importante… “Credo abbia detto che è una delle antagoniste. Lo ringrazio perché ci ha fatto un complimento, lui sa come si vince. Ha parlato di numeri, quelli legati alla difesa sono importanti e mi auguro di confermarli anche domani. Ricambio i complimenti, Max è un grande allenatore.”
Quale giocatore della Juve teme di più? “La Juve ha giocatori importanti, ma Higuain è letale. Dibatta è un fuoriclasse e sarebbe facile dirlo, dico Mandzukic. E’ un giocatore che rovina gli equilibri di una squadra che difende per le sue caratteristiche fisiche.”
Dzeko? E le condizioni di Schick? “Lo sta vivendo con grande voglia di fare gol, con grande positività e con grande desiderio di mettersi a disposizione della squadra. Non vive con ansia e angoscia questa mancanza di gol, che sono sicuro arriveranno perché ha i mezzi. Magari ne farà qualcuno in più in una botta e saremmo tutti contenti, domani la sfida Dzeko Higuain potrebbe essere determinante per il risultato finale. Schick l’avete visto, sta crescendo sotto tutti i punti di vista, per farlo bisogna metterlo in campo e fare gol aiuta a crescere.”
Con quale obiettivo vi presentate a Torino? “Magari con l’ultima cosa, ma è normale che non partiamo per regalare qualcosa agli altri o fare una gita, è l’ultimo dei nostri pensieri. Il risultato determina tanti discorsi, come ha determinato la partita di Coppa Italia, sposta i giudizi ma un grande risultato a Torino darebbe grande forza all’interno della squadra. Sarebbe una risposta importante per tutto il gruppo.”
Tuttosport definisce tre ex romanisti perdenti alla Roma e vincenti alla Juve, come vuole rispondere? “Non devo rispondere a nessuno. E’ una cosa che ci deve dare maggiore carica e responsabilità, ognuno è libero di scrivere quello che vuole e noi dobbiamo rispondere nell’unico modo che conosco, sul campo. Le chiacchiere se le porta via il vento, possiamo andare sui dati o altro ma io non devo dare risposta al quotidiano Tuttosport.”
Dopo la vittoria nel derby è successo qualcosa? “Sulle prestazioni ho letto e sentito delle cose assurde o quasi. I risultati non sono stati quelli aspettati, ma a livello di situazioni di gioco. Non va contata la quantità di corsa che si fa nel calcio, va contata la qualità. Sennò mettiamo uno di voi che fa 13 km a partita ed è il migliore. Noi siamo mancati sotto-porta, ma non si può dire che il Torino ci ha massacrato. A livello di qualità di corsa, di occasioni create abbiamo fatto meglio col Torino che col Cagliari. Sono mancati i risultati, è solo colpa nostra, conosco solo un modo per migliorare determinati aspetti, ma lavorando e dando risposte sul campo. Non mi parlate di poca brillantezza di squadra, siamo in crescita dal punto di vista fisico. Ci tengo a questa cosa.”
Il duello Mandzukic-Florenzi? Chi tirerà un eventuale rigore? “De Rossi (ride, ndr). Il rigorista è sempre deciso prima, non c’erano né Dzeko e né Perotti, perché non erano titolari. Non si va mai a contestare un giocatore che si sente di tirare un rigore durante la gara. E’ una cosa che sceglierò domani, scelgo io, non voglio dare vantaggi a chi sarà in porta che conosce abbastanza bene i giocatori della Roma. Florenzi-Mandzukic? E’ un bel duello, lui ha grande forza e qualità, ma Alessandro deve saperlo riattaccare, ha spiccate qualità offensive. E’ un duello che ha i suoi pro e i suoi contro.”
Domani miglior attacco contro la vostra miglior difesa, basterà per vincere lo scudetto? “Bisogna dire che tante volte la Juventus ha vinto campionato vincendo partite per 1-0, senza segnare molti gol. Quando in 4-5 partite tiri tantissimo in porta e concretizzi pochissimo va migliorato questo aspetto. Voglio essere veramente positivo, abbiamo le potenzialità per migliorare questo aspetta. Dobbiamo difendere bene, ma anche attaccare meglio.”
Quale scenario si presenta dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia? “Era un obiettivo. Siamo scesi in campo per cercare di portare a casa la qualificazione, al di là delle scelte fatte, che sono responsabilità mia. Siamo stati ingenui e poco concreti sotto-porta, adesso abbiamo due obiettivi: arrivare il più in alto possibile in campionato e andare il più avanti possibile in Champions. Non facciamo dalle stelle alle stalle in un attimo. Io sono dispiaciuto per la mancata qualificazione, chiedo scusa solo se non c’è impegno e voglia, ma ciò non lo posso rimproverare alla squadra. Non parlerò mai più di sfortuna, è un termine sbagliatissimo. Mi dispiace, ma vogliamo cercare di ottenere il massimo.”
Lei ha vissuto il match anche da calciatore, che partita sarà? “E’ sempre stata una partita ostica e difficile. Mi auguro di trovare le stesse gioie di quel 2-2 con gol di Nakata. E’ un campo ancora più difficile rispetto a quelli precedenti.”
Schick domani di nuovo con Dzeko? “Non so cosa voglia dire tu con primo controllo, c’è lo smarcamento, il movimento senza palla, tutti i calciatori di un certo livello dovrebbero avere il primo controllo. E’ riduttivo parlare di primo controllo. La formazione non ve la dico. Come fa pre-tattica la Juventus la faccio pure io. Mi chiedete sempre di Schick, ma ribadisco che deve dimostrare ancora il suo talento, facciamolo crescere, a Torino parlano di Dybala come giocatore che deve crescere, ciò mi fa capire le differenze tra i due ambienti.”
Per vincere bisogna andare altrove da Roma? “Quello che influisce sulla testa dei calciatori non mi interessa. Negli anni in cui ho scelto di venire a Roma ho sposato le persone che sono qui. Quando ero calciatore potevo andare anche alla Juventus, ma ho scelto la Roma. Mi interessa quello che voglio trasmettere io all’interno della squadra. Voglio ancora rendere più forte e solido l’ambiente di questa squadra. Dobbiamo crescere e maturare tanto. La Juventus è un esempio per diventare grandi, vogliamo farlo qui, dove c’è un sole e ci sono questi tifosi.”