(…) Staphan El shaarawy, 26 primavere, è decollato verso il vertice del calcio italiano così presto da sembrare un veterano, mentre Justin Kluivert ha avuto addosso in fretta le stimmate del predestinato. Risultato: la Roma del futuro in attacco riparte da loro, nonostante il Faraone debba ridiscutere un contratto in scadenza nel 2020.
Certo, entrambi hanno la cognizione che la prossima stagione debba essere quella del riscatto giallorosso, ma per potervi riuscire occorre innanzitutto avere fiducia nelle proprie qualità. «Credo di essere cresciuto molto da quando sono arrivato a Roma – ha detto pochi giorni fa El Shaarawy, che nell’ultima annata è stato capocannoniere della squadra in campionato con 11 gol – (…).
Ho sempre alternato abbastanza bene entrambe le fasi, sia quella difensiva che quella offensiva. Quest’anno le ho raggiunte con maggiore continuità e soprattutto con ma maggiore concretezza. Sicuramente è stato un anno importante dove mi sono sentito un protagonista all’interno del gruppo» (…).
Meno scintillante è stata l’annata di Kluivert, chiusa con appena 2 reti. «È stata una stagione altalenante – ha spiegato dal ritiro della nazionale olandese – (…). Personalmente però non posso lamentarmi, considerando che per me era il primo anno in Italia. Quello che volevo forse era giocare di più, fare magari più gol e assist, come un attaccante dovrebbe. Proprio per questo non vedo l’ora che inizi il prossimo campionato». Non manca un pensiero sull’addio di De Rossi. «(…). Tra vent’anni posso dire ai miei figli di aver giocato con lui (…)».
FONTE: La Gazzetta dello Sport