Un invito a cena di Mediapro non proprio dei più galanti, a che la Serie A non ha alcuna intenzione di accettare. Dopo la lettera con cui chiedevano di sospendere i termini per il pagamento di quanto offerto per i diritti tv, gli spagnoli hanno tentato una retromarcia disperata. Tutti i presidenti hanno ricevuto una telefonata in cui un uomo della società provava a rassicurarli, spiegando che quella lettera altro non era che uno scrupolo degli avvocati. E invitandoli per domani pomeriggio a una riunione con cena a seguire. Ma i club hanno mangiato la foglia: per molti di loro, dietro l’invito a cena si nasconde la volontà di Mediapro di far pressioni per il canale della Lega, forse l’unico mezzo che garantirebbe loro di rientrare dell’investimento da un miliardo, cinquanta milioni e mille euro.
Dai presidenti è scattato il «no» collettivo: prima di sedersi a tavola, la Serie A vuole aspettare martedì, termine entro cui Mediapro dovrà versare l’anticipo da 50 milioni (con l’ok dell’Antitrust il contratto è effettivo). Per capire se davanti ha un interlocutore privilegiato o al contrario se con Benet e Roures, manager della società spagnola, non si debba finire in tribunale per una causa che potrebbe valere fino a due volte la cifra dell’offerta. In questo senso non è sfuggito che a firmare la lettera era sì Jaume Roures, ma in qualità di amministratore di Mediapro Italia, ossia la società neo costituita per partecipare al bando, non la “madre” iberica che tiene la cassaforte.
Anche Malagò, che ai manager spagnoli strizzava l’occhio, oggi è decisamente più cauto, sorpreso come tutti da quella lettera dei legali arrivata senza essere annunciata da una telefonata. Ma il commissario della Lega ha a sua volta fatto alzare il sopracciglio agli uomini di Infront. Per nulla contenti di tante cose: di non essere stati informati della lettera di Sky che una settimana fa caldeggiava la via di un nuovo bando; poi della risposta della Lega alla tv satellitare, ritenuta più possibilista del previsto; quindi del fatto che Malagò abbia letto la missiva di Mediapro in assemblea di A, al contrario di quelle che erano le aspettative di Infront. In effetti Luigi De Siervo, a.d. dell’advisor della Serie A per la vendita dei diritti tv, si è speso molto per promuovere l’immagine di Mediapro di fronte agli scettici: «È un grande broadcaster, la liberalizzazione del calcio». Quella lettera, per alcuni quasi un inadempimento, ha alimentato soprattutto il fronte dei dubbiosi.