La Coppa Italia e gli italiani: sono questi gli obiettivi di gennaio della Roma. Anche se la correzione di rotta sul mercato – iniziata già la scorsa estate, con il forte investimento per Bryan Cristante – difficilmente porterà i suoi frutti in questa sessione di riparazione, in cui la Roma farà solamente operazioni di sostituzione, esce un giocatore e ne entra un altro. Ma a gennaio chi non ha buchi clamorosi lavora per la sessione estiva, ed è quello che sta facendo il club giallorosso. Le linee guida le ha confermate due giorni fa Monchi, intervistato da La Gazzetta dello Sport. E la risposta più interessante è quella sui calciatori italiani, con tanto di autocritica. «Il Monchi che è arrivato qui aveva una conoscenza indiretta del calcio italiano, oggi ho capito che è più opportuno prendere giocatori italiani.
Tra gli acquisti fatti, spesso quelli che sono andati meglio sono gli italiani: non trascurerò il mercato estero ma la Roma in futuro sarà molto italiana». A partire da Nicolò Zaniolo, arrivato – indirettamente – proprio grazie a una partita di Coppa Italia, e proprio contro l’Entella, anche se di Primavera: era il 21 aprile 2017, la squadra ligure si presentò all’Olimpico dopo l’1-1 di Chiavari, e l’attuale numero 22 – che pure i giallorossi li aveva sfidati già ai tempi della Fiorentina – pur senza evitare la sconfitta dei suoi, convinse definitivamente i giallorossi. Che provarono a chiederlo, anche se l’Inter mise più soldi di tutti sul tavolo: le relazioni però già c’erano, vennero integrate dopo le ottime prestazioni con la Primavera nerazzurra, e portarono all’affare di questa estate, sfruttando la convinzione con cui Spalletti aveva chiesto Nainggolan.
«La nostra idea è di fare una grande squadra, per questo dico che Zaniolo è il futuro della Roma e non sarà venduto, avrà un percorso lungo e importante con questa società», ha dichiarato Monchi, aggiungendo che «visto il rendimento, forse sarà il primo rinnovo che affronteremo», e un po’ di indicazioni su altri italiani nel mirino, da Tonali («uno dei più importanti giovani del calcio italiano, ma potrei dire lo stesso di Barella»), fino a Mancini («adesso è impossibile, ma in estate è diverso») e Belotti («mi piace»). Unico escluso, Rugani: «Impossibile: hanno rifiutato 40 milioni dal Chelsea, non possiamo spendere tanto per un difensore centrale».
Il mercato Molto più facile che il centrale italiano sia proprio Gianluca Mancini, che dopo i tre anni di apprendistato seguiti alle giovanili della Fiorentina – 12 e 13 presenze in due anni di B a Perugia, 11 lo scorso anno con l’Atalanta – quest’anno è esploso, arrivando fino alla convocazione in Nazionale (in sostituzione dell’ex romanista Romagnoli). E la Roma potrebbe sfruttare lo stesso canale creato in estate coi bergamaschi con l’acquisto di Cristante, ma anche con la cessione di Tumminello, che lo scorso anno, dopo i tre gol in pochi spezzoni (causa infortunio al crociato) con il Crotone, aveva confermato quanto di (molto) buono fatto vedere nelle giovanili.
È stato ceduto a titolo definitivo per 5 milioni di euro, in questi mesi ha giocato pochissimo (appena 2 spezzoni, una lussazione al gomito, ma anche la tanta concorrenza, tra Zapata e Barrow), e ora dovrebbe andare in prestito in B, ma la Roma si è tenuta una doppia recompra, e in caso di esplosione definitiva potrà riprenderselo fino all’estate del 2020 (per 15 milioni). Barella è stato seguito da vicino a lungo, e non è escluso che si possa tornare su di lui, anche se la concorrenza è tanta, e il Cagliari spara 50 milioni per il cartellino. Sul taccuino da mesi anche il centrocampista di regia del Brescia Tonali, classe 2000, paragonato a Pirlo non solo per capigliatura e tratti somatici. (…)
PER LEGGERE L’ARTICOLO COMPLETO CLICCARE QUI