Il primo passo, per la Roma, è fatto. Era il più semplice, perché battere l’Empoli è ordinaria amministrazione: i toscani hanno fatto un punto nelle ultime nove partite e forse si salveranno solo perché questo è il campionato più scarso di sempre. Ora restano la partita di stasera tra Napoli e Juve, con il distacco dai bianconeri accorciato a -5 almeno per una notte, e la sfida di martedì contro la Lazio, nella semifinale di ritorno di Coppa Italia. È lì che la Roma è chiamata a un’impresa – rimontare lo 0-2 subito all’andata – per non vedersi sbattere «un’altra Coppa in faccia», come da ritornello della curva Nord datato 26 maggio 2013. Non è stata una Roma brillante, ma era prevedibile: il derby è sentitissimo e, finalmente, avrà anche una cornice di pubblico degna dei vecchi tempi. Spalletti ha condizionato la sua permanenza sulla panchina giallorossa alla vittoria di un trofeo e la Coppa Italia, anche se a handicap, resta la via più percorribile per non finire un’altra volta con «zeru tituli».
Spalletti, con Strootman squalificato e De Rossi infortunato (ma pare recuperabile per martedì) ha dovuto inventarsi il centrocampo: ne è uscito un 3-3-3-1, modello Bielsa e molto mobile, con Paredes che ha ben figurato. L’Empoli ha opposto la resistenza che poteva, con un’idea semplice ma efficace di Martusciello: sfidare con la velocità di Thiam il passo lento di Fazio. Piano riuscito al 7′, con l’attaccante che fila verso la porta e viene steso da Szczesny. Sarebbero rigore e ammonizione del portiere, ma il guardalinee Tasso è fermo con la bandierina alzata anche se l’impressione, netta, è che la partenza fosse in linea con Fazio. Per il peggior attacco del campionato è un macigno in testa. Per liquidare la partita basta un dato: Dzeko è arrivato a 23 gol, tutto l’Empoli ne ha segnati 17. Il bosniaco, che è tornato in testa alla classifica cannonieri e ha stabilito il record di gol stagionali per un romanista (33), ieri ha segnato due gol da centravanti vero e commentato a fine gara: «Spalletti? Bisogna chiedere a lui, forse andrà via anche se dovessimo vincere qualcosa». E chissà se l’allenatore farà altre liste dei «cattivi» anche se le parole di Dzeko non sono state certo estorte. La Roma attende il derby, l’Empoli aspetta Palermo-Cagliari di oggi. Se i siciliani dovessero vincere salirebbero a -4 e sarebbe paura vera.