Lui la sua parte l’ha fatta: ha scelto di restare alla Roma, e nemmeno una volta, rifiutando proposte economicamente più vantaggiose e progetti radiosi. «E mi sa che Conte è ancora arrabbiato con me…». Radja Nainggolan adesso chiede due cose: 1) l’adeguamento del contratto, in scadenza nel 2020, che gli è stato promesso sotto forma di premio al rendimento; 2) non smembrate la rosa perché, come ha spiegato a Mediaset, «per vincere bisogna che i giocatori più importanti rimangano. In questo senso i rinnovi di De Rossi e Strootman rappresentano un segnale importante».
ASTICELLA – Nainggolan chiede di vincere a Roma, sostanzialmente: questo significa che preferisce continuare a lavorare a Trigoria e che spera semmai di essere raggiunto da altri campioni. E’ chiaro che se dovesse tornare un acquirente agguerrito come il Chelsea dello scorso anno, capace di sborsare 50 milioni, la Roma dovrebbe almeno ascoltare quali argomenti adduca per avvicinarsi. Ma Monchi, che ha ricordato «qui non si vende, qui si vince», è orientato a non cedere il suo pezzo grosso soprattutto dopo che l’arrivo del costosissimo erede designato, Franck Kessie, è saltato sul più bello. Nainggolan può andare via quest’estate soltanto se arriva una proposta irrifiutabile e se la Roma non riesce a sistemare il bilancio con altre operazioni di trading.
IN ASCESA – Sembra plausibile anche la conferma di Kostas Manolas, arrivato a un passo dall’addio a gennaio ma non richiesto quanto la Roma avrebbe sperato. Le recenti dichiarazioni, che andavano in un verso conciliante, hanno svelato il cambio di rotta strategico. Manolas aspetta il rinnovo del contratto, che scade nel 2019, e un aumento di stipendio che gli garantì Sabatini in tempi non sospetti. Ma non ha chiesto di andarsene. Anche sul suo conto, le mosse saranno determinate dalle regole del mercato: se arriva un estimatore pronto a sborsare 30 milioni, ecco che tutto torna in discussione.
IN BILICO – Basterebbe qualche milione in meno per spingere la Roma a lasciar partire Leandro Paredes, che però sembra adatto al ruolo di play nel 4-3-3 di Eusebio Di Francesco. La conquista di un posto nella nazionale argentina ha fatto crescere la sua quotazione, oltre che la credibilità internazionale: se fosse vantaggioso, la cessione di Paredes potrebbe essere considerata. Del resto, ogni estate e ogni inverno funziona così.