E pensare che ha rischiato di non giocare più a calcio. Karsdorp, nuovo acquisto della Roma sbarcato ieri mattina nella capitale per sostenere le visite mediche, ha appena 22 anni. Nel 2011, quando ancora doveva diplomarsi, il padre decise che per un periodo non avrebbe più toccato il pallone. Il motivo? Semplice, i brutti voti che portava a casa. Un distacco che sembrò non avvertire più di tanto a tal punto che proprio papà Fred – conoscendo la passione del figlio – un anno e mezzo dopo lo convinse a rimettersi gli scarpini. Basterebbe questo aneddoto o vedere come si è presentato ieri, in t-shirt e zainetto, quasi fosse un universitario pronto per l’Erasmus, per capire la semplicità di Rick. Al netto dei vistosi tatuaggi, delle acconciature che faranno concorrenza a Nainggolan, chi conosce l’olandese lo descrive come il ragazzo della porta accanto «che vive per il pallone». E lui, è il primo a confermarlo: «Non sono uno che legge libri – ha rivelato in passato – o a cui piace studiare. Dissi a mio padre che sarei diventato un calciatore o niente».
Non vi fidate della faccia d’angelo che madre natura gli ha regalato. Karsdorp è uno tosto, di carattere. Chissà che effetto gli farà quando nello spogliatoio incrocerà Hector Moreno col quale, durante Feyenoord-Psv, ha sfiorato la rissa quando il messicano s’intromise in una lite tra lui e Pareiro. Nato calcisticamente come centrocampista, ha ricoperto tutti i ruoli della mediana. Poi, l’intuizione che farà la sua fortuna: prima Rutten e poi Van Bronckhorst lo schierano terzino. È la svolta. Potendo sfruttare il forte fisico, Rick diventa la ‘locomotiva’. Inarrestabile quando prende velocità, è molto bravo a sovrapporsi e andare al cross (di media 5 a gara). Nell’ultima stagione ha dispensato 10 assist vincenti. Ha un tallone d’Achille: insuperabile nei corpo a corpo, fondamentale nei recuperi, nelle letture difensive invece lascia ancora un po’ a desiderare. Toccherà a Di Francesco migliorarlo sotto questo punto di vista.