Un pomeriggio a Cagliari e la Roma in trasferta fa tremare. La classifica imporrebbe una vittoria, ma la realtà non autorizza sicurezze. Si può guardare alla partita con l’Inter: Roma coraggiosa, decisa a vincere, castigata dall’arbitraggio. Ma non si dimentichi Udine. I
l mosaico è vario, la costante è l’insicurezza: non siamo più certi di imporre il nostro gioco, nemmeno a squadre più deboli. Anche perché, stando ai numeri non ci sono tante squadre sicuramente più deboli, il Cagliari, ad esempio, ha solo quattro punti in meno e noi siamo nel gruppo, con Sassuolo e Parma.
Questa è la Roma oggi ed è un miracolo che l’allenatore inventi di volta in volta formazioni e gioco cambiando spesso e facendo lo slalom tra infortuni e riserve fuori ruolo. Dobbiamo imparare, anche noi tifosi, ad essere umili e accontentarci delle poche ma significative novità positive, vedi Zaniolo. L’allenatore dovrà arrangiarsi, come fa da tempo. ‘Segni chi può’ è la parola d’ordine, ma nella zona centrale del campo la costruzione del gioco è un problema serio, oltre che grave. Oggi non resta che guardare la partita e sperare di andare a cena felici.